Roman Polanski, Usa si allontanano: respinta la richiesta di chiusura del processo per violenza

Roman Polanski, Usa si allontanano: respinta la richiesta di chiusura del processo per violenza
Roman Polanski, Usa si allontanano: respinta la richiesta di chiusura del processo per violenza (Foto Ansa)

LOS ANGELES – Un giudice di Los Angeles ha respinto lunedì 3 aprile il ricorso con il quale il regista Roman Polanski, 83 anni, chiedeva la chiusura del caso giudiziario che lo vede imputato per lo stupro di una ragazzina di 13 anni negli anni Settanta, e che da quaranta anni gli impedisce il ritorno negli Stati Uniti.

Nelle tredici pagine della sentenza il giudice, Scott Gordon, ha scritto che Polanski non può richiedere la chiusura del caso considerato il suo rifiuto di tornare negli Stati Uniti e di sottoporsi al giudizio di una Corte di giustizia. Per il tribunale californiano Polanski non può discutere il caso mentre si trova all’estero.

Il regista lasciò gli Stati Uniti nel 1978, un anno dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver stuprato una ragazzina di 13 anni, reato per il quale aveva trascorso 42 giorni nella prigione di Chino, in California.

 

Il regista, che aveva ottenuto il premio Oscar 2003 per Il pianista, è accusato negli Stati Uniti di aver stuprato nel 1977 l’allora tredicenne Samantha Gailey (oggi Geimer) dopo averla drogata con delle pillole sedative durante un party a casa dell’attore Jack Nicholson.

Nel 1978 Polanski lasciò gli Stati Uniti. Da allora vive tra la Francia, di cui è cittadino, la Svizzera e la Polonia, suo Paese di origine.

Lo scorso dicembre la Corte suprema polacca aveva confermato il rifiuto di un tribunale di Cracovia di estradare il regista negli Stati Uniti qualora fosse entrato in Polonia.

 

 

 

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