E’ iniziato il lungo sciopero del sindacato degli sceneggiatori di Hollywood. È da 15 anni che non accade un tale movimento organizzato di protesta contro il sistema di produzione cinematografico statunitense.
Lo sciopero di Hollywood: si fermano gli sceneggiatori
La WGA (Writers Guild of America) ha organizzato non solo il blocco del lavoro creativo dell’intero comparto, ma veri e propri picchetti alle entrate dei quartier generali di Amazon, Netflix, Disney, Warner Bros, e di tutti gli altri grandi studios. WGA ha già esposto da tempo e con estrema precisione le richieste poste sul tavolo di una trattativa con la AMPTP che ad ora non è mai effettivamente iniziata. Come scrive Variety si chiede un aumento netto di stipendio per tutti i ruoli dello staff writer del 6% a cui la AMPTP ha controproposto un più 2% e 3% a seconda dei ruoli. Poi “un minimo di sceneggiatori nell’ambito televisivo che andrebbe da 6 a 12 in base al numero di episodi” e “un minimo garantito di settimane di lavoro a stagione, da 10 a 52 settimane”.
Infine, ed è il tema politico culturale che ha aperto un dibattito anche tra le star hollywoodiane, la WGA chiede venga regolamentato l’uso dell’Intelligenza Artificiale. Anzi, la WGA chiede che ChatGPT sia tenuta lontana dalle stanze creative della scrittura per il cinema, la tv e lo streaming. Sempre secondo Variety la WGA ha proposto che la AI “non possa scrivere o riscrivere materiale letterario e non possa essere usata come materiale di partenza”.
15 ann fa l’ultimo sciopero
Il blocco dei 10.000 sceneggiatori iscritti al sindacato avrà una ricaduta su più di 800.000 lavoratori dello spettacolo, bloccando set, produzioni e programmi. Rischiano di saltare subito programmi di punta come Tonight Show con Jimmy Fallon o il Jymmy Kimmel live seguiti da milioni di americani. L’ultimo sciopero era stato 15 anni fa. Un blocco che costò agli Studios circa 2 miliardi di dollari.