“Tutti a casa”, la protesta contro i tagli si sposta al Festival di Roma

La protesta del mondo del cinema contro i tagli proseguirà al Festival di Roma con l’occupazione del tappeto rosso durante la giornata di inaugurazione alla proiezione principale, e di uno spazio fisso dentro l’auditorium come presidio permanente durante il festival.

Sono le due azioni votate stasera praticamente all’unanimità durante l’incontro di decine di associazioni di settore, ‘Tutti a casa’ mobilitazione dello spettacolo italiano, che si sta concludendo al teatro Eliseo di Roma.

”Abbiamo capito che come questo governo dà senso a parole come azzerare ed espropriare, noi possiamo dare un senso alla parola occupare – ha detto davanti ad una platea strapiena, con almeno 800 persone, Andrea Purgatori dell’associazione 100 Autori, motore dell’incontro -. Il giorno dell’inaugurazione della Festa del Cinema dobbiamo dichiarare che quel tappeto rosso è nostro e ci dobbiamo restare in un numero anche 3 o quattro volte maggiore di quanti siamo oggi, finché tutti i telegiornali non si occuperanno di noi”.

Tra il pubblico c’era anche Piera Detassis, direttore del Festival di Roma, che ai giornalisti ha detto: ”non viviamo questa iniziativa come qualcosa contro il Festival di Roma, cercheremo il dialogo. E’ comunque una manifestazione della vitalitàdella rassegna”.

Per Stefano Rulli, presidente dei 100 Autori ”questo governo apparentemente è forte ma non sa gestire i conflitti. Dobbiamo trovare obiettivi comuni, ciò che li può salvare è la nostra divisione. Dobbiamo far conoscere al pubblico le nostre battaglie e quella di avere un presidio fisso può essere un importante occasione di confronto”.

All’incontro hanno partecipato fra gli altri con le loro adesioni associazioni di attori, tecnici, doppiatori, oltre ai sindacati, i giornalisti e i critici cinematografici, i produttori televisivi, gli agenti, Articolo 21 e Doc.it, Anica e Agis. Tra gli interventi dal palco c’e’ stato anche Riccardo Tozzi, presidente dei produttori Anica che ha ricordato come la linea di chiusura di Tremonti ”non risponde a nessuna logica economica”.

Fra le tante proposte fatte c’è stata quella dello sceneggiatore Domenico Saverni: ”i colleghi che hanno dei film in concorso potrebbero utilizzare quello spazio anche per parlare delle nostre ragioni”, poi ha aggiunto alludendo all’idea di uno sciopero generale: ”fermiamoci tutti, se ci fermiamo gli svuotiamo le tv”.

Tra gli altri appelli anche la richiesta che la mobilitazione non riguardi solo il cinema ma tutto il mondo della cultura e che nasca un coordinamento permanente di tutte le associazioni dello spettacolo. Fra gli interventi polemici quello di Nino Giarrusso, aiuto regista: ”non ci siamo proprio tutti oggi, il presidente dell’Accademia del Cinema Italiano, dei David di Donatello, Gianluigi Rondi non lo vedo – ha detto -. Appoggiare senza nessuna riserva la protesta sul Red Carpet, è importante, vuol dire affermare che siamo un potere forte”. Fra i presenti: Elio Germano, Cristina Comencini, Giulio Scarpati, Paolo Virzi’, Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo. Ora l’organizzazione pratica della protesta che si terrà al Festival di Roma, verra’ ideata dal presidio tenuto dai 100 Autori alla Casa del Cinema, dopo l’occupazione simbolica della struttura andata in scena venerdi’ e sabato.

Gestione cookie