Venezia, contro il film di Placido insorgono i parenti delle vittime: “Vallanzasca era un assassino. No al film”

Pubblicato il 6 Settembre 2010 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA

Renato Vallanzasca

I familiari delle vittime cadute per mano di Renato Vallanzasca dicono ‘no’ alla presentazione del film di Michele Placido alla Mostra del Cinema di Venezia. Lo fanno attraverso una lettera al Corriere della Sera dell’Associazione di volontariato Vittime del Dovere, i parenti dei poliziotti trucidati negli anni Settanta dal bandito.

”Non è il sentimento di vendetta – scrive il presidente dell’Associazione, Emanuela Piantadosi, ma solo il desiderio di giustizia. Necessario e fondamentale il recupero previsto dal nostro ordinamento penitenziario per quanti hanno sbagliato, tuttavia il passato non si può e non si deve cancellare. I mass media hanno il grande potere di veicolare messaggi positivi ai nostri giovani. E se è vero che rappresentare vite sbagliate, come dice qualcuno, può avere una funzione educativa, riteniamo che le trasposizioni cinematografiche o letterarie che narrano le gesta di criminali,protagonisti di fatti di cronaca, edulcorate da dialoghi romanzati, dalla presenza di attori conosciuti e dalle ambientazioni studiate ad arte, costituiscano una pericolosa tentazione all’ emulazione per soggetti particolarmente fragili o non ancora maturi”.

“Sarebbe più formativo per i giovani e significativo per l’opinione pubblica conoscere la realtà di quelle famiglie che hanno avuto la propria vita spezzata. Pensiamo non sia opportuno finanziare con denaro pubblico opere incentrate sulla figura di delinquenti, né tanto meno assegnare patrocini e supporti d’immagine da parte di enti pubblici”, è scritto ancora nella lettera.

Pronta è arrivata la replica del regista Michele Placido: ”Il presidente dell’Associazione di volontariato Vittime del Dovere, Emanuela Piantadosi, ha replicato il cineasta, si informi perché il cinema è libero e in altri paesi più che da noi. ‘Faccio solo un caso: il film su Jacques Mesrin, il nemico pubblico n.1 in Francia, finanziato addirittura dal ministero. Noi, ha aggiunto Placido, siamo condizionati da un certo moralismo. Però che dire: abbiamo fatto anche una fiction sul Capo dei capi, Riina, e Gomorra dal libro di Saviano. Noi Abbiamo rifiutato per questo il concorso a Venezia: tutti avrebbero protestato”.