ROMA – Harvey Weinstein fece sesso sui sedili posteriori della macchina con una donna che lo supplicava: “Non farmi male”. Il produttore la portò in hotel e fece sesso con lei di nuovo, mentre nella stanza accanto dormiva sua moglie incinta.
Mickael Chemloul, 56 anni, l’autista di Harvey Weinstein svuota il sacco e aggiunge ulteriori dettagli alla vicenda.
In Costa Azzurra Weistein era noto come “le porc” (il maiale).
Chemloul fu suo autista nel sud della Francia dal 2008 al 2013: “Era tremendo lavorare per lui. Lo chiamavano il porco per via della stazza e perché sudava tanto. A Cannes, sapevamo tutti cosa aspettarci da lui. Alla festa sullo yacht di un miliardario, prese una ragazza tra i 25 e i 30 anni, che aveva bevuto qualche drink di troppo. La moglie Georgina Chapman, incinta, era rimasta all’Hotel du Cap-Eden-Roc. Rimasi scioccato quando sentii la ragazza che chiedeva a Weinstein di non farle male. Mi voltai e la vidi con la testa piegata sul suo pube, mentre lui le tirava i capelli. Sapevo che Georgina era rimasta in stanza perché si sentiva stanca, perciò chiesi ad Harvey: ’Ma sei sicuro?’, mi rispose ‘Portami a quel cazzo di hotel’. Prese un’altra stanza, rimase lì dentro con la ragazza fino alle 5 di mattina. La cosa peggiore fu che Giorgina mi chiamò verso le 4.30 e mi domandò dove fosse Harvey. Dovetti mentire e dirle che stava ad una riunione. Quando lui rispuntò, sudato come un maiale e con la camicia di fuori, mi chiese quale versione avessi dato a sua moglie. Ad essere onesti, mi disgustò”.
La festa di Naomi Campbell.
Racconta l’autista: “Alla festa di Naomi Campbell, Weinstein finì a terra, non riusciva a respirare. Chiamarono un chirurgo. Pare avesse mangiato così tanto al buffet che creò problemi al suo bendaggio gastrico (un anello di silicone che si mette intorno allo stomaco per ridurre l’assimilazione del cibo, ndDago). Per fortuna chiamarono un chirurgo, che riuscì con una manovra a spingere giù il cibo. Senza intervento, sarebbe morto nel giro di mezz’ora. La cosa incredibile è che quando riaprì gli occhi mi disse: «Fanculo, torna a casa», e tornò a mangiare al buffet”.
Weinstein e la mafia.
Mickael smise di lavorare per Weinstein nel 2013. Il produttore era al ‘Club 55’ di Saint-Tropez e diede all’autista un foglio con su scritti due numeri di telefono, intimandogli: “Scopri dove vivono queste ragazze”. Si erano già messi d’accordo, Harvey voleva però passarle a prendere al loro indirizzo e portarle in albergo, presentandole come sue ospiti.
Ricorda l’autista: “Il problema era che all’indirizzo non c’erano. Si erano capiti male, le ragazze avevano già preso un taxi e all’hotel non le avevano fatte entrare. Harvey diventò una furia, mi colpì mentre guidavo e con un pugno ruppe i miei occhiali da sole da 1800 euro”.
Weinstein farneticò: “La mafia ti troverà e ti metterà in un bagagliaio. Sparirai e nessuno saprà cosa ti è successo”.