LOS ANGELES – Anche Amal Alamuddin, l’affascinante avvocatessa per i diritti umani e moglie di George Clooney, avrebbe subito molestie sessuali. O per lo meno si è trovata ad “affrontare situazioni simili”. La rivelazione choc arriva dal suo stesso marito che, in un’intervista a ET per la presentazione del suo nuovo film “Suburbicon”, non si è sottratto a commenti sullo scandalo Weinstein.
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L’attore, oggi 56 anni, ha detto a Carly Steel di Et:
“Dobbiamo andare avanti, dobbiamo assicurarci che usciamo da questo. E la cosa positiva che può venir fuori da questo è che le donne si sentano più al sicuro quando denunciano queste situazioni. E così facendo, diventerà sempre più difficile per gli uomini che vogliono comportarsi in tal modo, di farlo, sapendo che saranno smascherati. Potrebbero perdere le loro carriere o persino finire in galera. Io credo che sia questa la via da seguire. Dobbiamo ricavarne qualcosa di positivo”.
Clooney è convinto che ci siano anche altre persone coinvolte nello scandalo Weinstein e che sapevano.
“Harvey parlava delle donne che frequentava. E spesso non credevo a tutto quello che diceva, perché significava dover pensare male di donne e attrici che stimo. Per questo non me la sono bevuta. Ma dirò che qualcuno sapeva e sapeva esattamente che non erano storie inventate. Vorrei sapere chi sono queste persone. E se c’era un giornale che avesse queste informazioni, che ha investigato sulla vicenda, mi piacerebbe sapere quanti soldi abbiano ricevuto dalla Miramax o dalla società di Weinstein”.
E ancora:
“Voglio sapere chi c’era. Voglio sapere chi l’ha fatto. Harvey risponderà delle sue colpe e lo merita. Ma ci sono altre persone coinvolte in questo e tutto questo dovrà smettere. “
L’attore premio Oscar ha quindi affermato che non è soltanto nel mondo dello spettacolo che avvengono certe cose. Anche sua moglie, avvocatessa di fama internazionale, si è trovata nella medesima situazione:
“Ha affrontato lo stesso esatto tipo di molestie. È ovunque e così deve essere affrontato perché è un problema per tutti noi. E dobbiamo farlo a pieno titolo perché è esasperante pensare che sia potuto andare avanti per così tanto tempo”.