ROMA – Se qualcuno vi dicesse che Benito Mussolini è di nuovo tra noi, come reagireste? Diversi, ovviamente, sarebbero gli effetti di una tale notizia sulle persone. E’ questa l’idea provocatoria di base del film Sono tornato, pellicola del 2018 diretta da Luca Miniero. Non si tratta di un’idea originale, trattandosi infatti di un remake del film tedesco Lui è tornato, laddove l’unica differenza riguarda il protagonista, in quel caso Adolf Hitler. Va detto che a sua volta anche la pellicola tedesca è basata su un’idea non originale, rifacendosi all’omonimo romanzo di Timur Vermes. Il film italiano è interpretato da Massimo Popolizio, nelle vesti di Mussolini, Frank Matano e Stefania Rocca, oltre a numerose comparsate dei più disparati personaggi televisivi e del web. CLICCA QUI PER ALTRE VIDEO RECENSIONI.
Anno 2017. In una piazza di Roma compare la figura di Benito Mussolini, risorto proprio nel giorno della sua morte, il 28 aprile. Sollevatosi da terra, inizia a vagare spaesato per la Capitale, rimanendo sbigottito e contrariato dalla multietnicità dei cittadini. Poco dopo fa la conoscenza di Andrea Canaletti, un giovane regista televisivo che, credendolo un imitatore molto bravo, decide di seguirlo passo passo con la propria telecamera. Mussolini è tornato, e vuole riconquistare il Paese.
Sono tornato è un film non del tutto riuscito. Se infatti lo si guarda sotto l’ottica di un film comico, il risultato è buono, piuttosto convincente, divertente in diversi momenti, senza grosse pretese. Ma se lo si vede con l’idea di guardare un film satirico, provocatorio e pungente, allora il risultato cambia. La sua controparte tedesca, infatti, pur essendo di volontà un film comico, si basava sul principio della satira più pura, non preoccupandosi minimamente di mostrare scene che con la commedia centravano davvero poco, laddove uno spiraglio di riflessione era più che una semplice utopia cinematografica. In questo film, la sceneggiatura di Luca Miniero e Nicola Guaglianone, pur essendo segnata dall’imitazione, non riesce ad essere allo stesso modo provocatoria e mordace, non riesce a sfruttare l’idea di base per mostrare, con tutte le difficoltà del caso, i contrasti e le peculiarità del nostro tempo.
Massimo Popolizio nei panni di Mussolini è probabilmente il punto di forza di un film che, narrativamente parlando, stenta a decollare. Il ritmo è sostenuto, anche grazie a molte pseudo candid camera, ma è la parte più puramente narrativa che non funziona, non si sviluppa con la necessaria naturalezza, con la dovuta costruzione di una cronaca propria di un film. Il risultato è quello di un prodotto pasticciato, confuso, incompleto e senza catarsi, quella che sul film tedesco si presentava ,invece, come il culmine ideale per un’idea del genere.
Sono tornato non è un film pessimo, tantomeno un capolavoro: è piuttosto un film limitato che non sfrutta totalmente le potenzialità di un’idea molto buona, un’idea non sua. Lo svolgimento è lo stesso di quello tedesco, ai limiti dell’imitazione, laddove cambia solo il personaggio di base. L’ideologia fascista, nella pellicola, rimane ai margini, circoscritta al suo personaggio e mai allargata alla reale pericolosità della stessa. Il personaggio ci è mostrato attraverso una caratterizzazione di sagoma, di stereotipi e di aforismi di circostanza del personaggio stesso, senza un’effettiva funzione narrativa. CLICCA QUI PER LA RECENSIONE DEL FILM THE POST.
In definitiva, Il film è confezionato con un’evidente inadeguatezza di scrittura, non riuscendo a pungere quanto avrebbe voluto, non riuscendo, attraverso la satira, a palesare tutte le contraddizioni e i problemi ideologici del nostro tempo, associandosi, invece, proprio a quel disimpegno politico e sociale che cerca invano di incriminare. Voto: 4/5.
https://www.youtube.com/watch?v=SUkpye0RvNY