COLONIA – La polizia di Colonia ritiene che gli aggressori che a Capodanno hanno molestato o anche stuprato decine di donne alla stazione fossero organizzati, fossero almeno 1.000 e che abbiano agito in piccoli gruppi, che circondavano donne isolate anche con lo scopo di rapinarle.
C’era dunque un piano criminale dietro le violenze dei mille di Colonia? Forse un tam tam social, anche perché violenze, meno eclatanti di Colonia ma con modalità simili, sono avvenute in altre città. Le tracce del piano portano alla città di Dusseldorf dove sarebbe attiva una rete criminale di origine straniera
“Palpeggiate, terrorizzate e derubate”. Sono terribili i racconti delle decine di donne, vittime di abusi di massa a Colonia ed ad Amburgo in Germania nella notte di San Silvestro. Aggressioni e molestie denunciate e descritte in maniera particolareggiata da alcune delle vittime, che hanno deciso di uscire allo scoperto, mettendoci la loro faccia, denunciando in prima persona quella terribile esperienza.
“Gli aggressori si sentivano onnipotenti e pensavano di potere fare qualsiasi cosa alle donne che stavano festeggiando in strada. E’ stato terribile”, afferma una ragazza alla televisione tedesca N-Tv. Ancora più duro il racconto di un’altra giovane, che ha riferito di essersi trovata ad un certo punto della notte “circondata da una ventina di uomini”, aggressori che la donna descrive come “arabi”. “Ci hanno preso per le braccia cercando di separarci e di strapparci i vestiti. Poi hanno provato a toccarci tra le gambe e in altre parti. E alla fine ci hanno derubato di tutto quello che avevamo nelle nostre tasche”.
Toni ancora più drammatici in una terza testimonianza, questa volta anonima, dove la vittima rivela di essere stata “palpeggiata nel fondoschiena”, con gli aggressori che la “toccavano ovunque”. E oltre alla violenza anche il furto: “Quando mi sono girata un ragazzo mi ha strappato la borsa che avevo” con me, ha aggiunto. Una quarta vittima racconta invece la difficoltà nel trovare aiuto e ricevere soccorso: “Cercavamo aiuto. Allora siamo corse verso le macchine della polizia ma non c’era nessuno. Gli agenti erano carenti e non potevano affrontare questa situazione”. Storie drammatiche, difficili da dimenticare, “crimini ripugnanti e criminali”, come li ha definiti la cancelliera Angela Merkel.