I greci in crisi si “liberano” dei figli: crescono gli abbandoni

ATENE – La crisi della Grecia miete le sue vittime, e anche le vittime le più innocenti fra tutti, i bambini. Negli ultimi mesi, un dato particolarmente inquietante rivela l’ampiezza della tragedia in primo luogo umana del disastro che si è abbattuto su certe parti dell’Europa, in primis la penisola greca. Gruppi di beneficienza, istituzioni religiose e non governative che si occupano della protezione dell’infanzia registrano lo stesso dato: gli abbandoni dei neonati e dei bambini sono in aumento. A differenza del passato, gli abbandoni sono dovuti a cause unicamente economiche.

Padre Antonio è un giovane prete ortodosso responsabile di un centro di accoglienza per bambini e famiglie in difficoltà. Solo negli ultimi due mesi, Padre Antonio ha raccolto quattro bambini che erano stati abbandonati sulla soglia dell’istituto. Uno di questi aveva solo qualche giorno di vita. «Nell’ultimo anno – racconta il religioso al giornalista della BBC che è venuto intervistarlo –abbiamo avuto centinaia di genitori che volevano lasciare i loro figli al centro di accoglienza. Dicono che non hanno soldi o una casa, o cibo, da dare ai loro bambini e che sperano che noi saremo capaci di dargli quello di cui hanno bisogno». Richieste di questo tipo – continua il prete – non erano rare nemmeno prima. Ma non si erano mai visti dei bambini semplicemente abbandonati davanti alla porta.

Lo stesso amaro bilancio è fornito da Sos Children, un organismo di beneficenza che si occupa di bambini separati dalle loro famiglie. Prima del 2011, le famiglie e le autorità locali si rivolgevano all’istituto pressoché esclusivamente per casi di abusi interni alle famiglie. Invece, da quando la crisi infierisce, quasi il 100% dei bambini accolti sono stati abbandonati in ragione di difficoltà economiche. Secondo l’istituto la situazione si è aggravata nell’estate del 2011 e le previsioni dicono che è destinata a peggiorare. Il direttore generale di Sos Children, Andrew Cates, osserva che l’abbandono di minori per cause economiche è un fenomeno ricorrente in certe zone del mondo dove l’organismo è attivo, nella fattispecie nei paesi africani, ma che è raro che si produca nell’Europa occidentale.

Ormai è evidente: il fantasma della povertà, un fantasma che sembrava un lontano ricordo, percorre il vecchio continente, sempre più spietatamente diviso tra ricchi e poveri. Mentre i governanti discutono, negoziano, si arroccano dietro gli egoismi nazionali, certe parti dell’Europa scivolano inesorabilmente verso una miseria economica e sociale che credevamo impossibile nei nostri paesi. Ed a farne le spese sono i più poveri e inermi.

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