Abusi raccontati in confessionale? Retromarcia Irlanda: preti non obbligati a denunciare

ROMA – Il governo irlandese ha fatto marcia indietro sul progetto di legge per obbligare i sacerdoti a rivelare casi si abusi su minori commessi da sacerdoti e dichiarati durante la confessione. Il ministro della Giustizia Alan Shatter – come indicano i siti internet di diversi organi di informazione irlandesi – ha confermato oggi che nel testo di legge in arrivo non ci saranno riferimenti alla confessione.

Nel luglio scorso, sulla scia delle polemiche innescate dalla pubblicazione del rapporto relativo ai casi di pedofilia avvenuti nella diocesi irlandese di Cloyne, si era fatta strada l'ipotesi di emanare una legge che tra le misure per contrastare il fenomeno contenesse anche quella dell'obbligo per i sacerdoti di denunciare episodi di abusi appresi nel confessionale, violando cosi' il segreto della confessione. E questo aveva provocato la reazione della Chiesa e dello stesso Vaticano.

Lo stesso portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, aveva dichiarato che in casi di questo genere, pur cercando ''ragionevolmente di trovare i modi'' per tutelare la vittima, deve attenersi al segreto. Ma oggi il ministro Shatter ha indicato che la controversia e' ''un falso problema''.

Gestione cookie