Alfie Evans, il bambino malato a cui vogliono staccare la spina: manifestazioni fuori dall’ospedale

Alfie Evans, il bambino inglese malato terminale a cui vogliono staccare la spina: manifestazioni fuori dall'ospedale
Alfie Evans, il bambino malato a cui vogliono staccare la spina: manifestazioni fuori dall’ospedale (foto Ansa)

LIVERPOOL – Ore convulse per la famiglia del piccolo Alfie Evans, malato terminale di due anni a cui potrebbero staccare in qualsiasi momento i supporti vitali.

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La polizia è intervenuta all’Aldel Hey Hospital di Liverpool mentre i genitori tentavano di lasciare l’ospedale insieme al figlio, fuori “centinaia” di persone erano presenti per sostenere la famiglia Evans. Alfie ha una rara malattia degenerativa del cervello che i medici non sono stati in grado di diagnosticare e viene tenuto in vita con un respiratore artificiale.

I dirigenti dell’ospedale Alder Hay di Liverpool hanno rimandato il caso all’Alta Corte per chiedere al giudice di stabilire quando il trattamento di Alfie dovrà ufficialmente terminare; il mese scorso, infatti, la Corte d’appello aveva deciso che il respiratore doveva essere fermato, portarlo in ospedale all’estero sarebbe stato inutile.

Il giudice Hayden aveva detto alla corte che il cervello di Alfie era “quasi del tutto acqua”, aveva accettato di rivedere il filmato prima di prendere una decisione ma non aveva cambiato idea sulla necessità di staccare il supporto vitale.
Il padre Tom Evans, dal capezzale del figlio, ha dichiarato di essere legalmente autorizzato a portar via Alfie dall’ospedale, basandosi su una lettera che ha ricevuto dal Christian Legal Center, aggiungendo che “un volo per l’Italia”, era in attesa all’aeroporto John Lennon e aver capito di voler ricoverare il bimbo all’ospedale pediatrico Bambin Gesù a Roma per la diagnosi e l’eventuale trattamento.

Ha altresì affermato che i medici stavano bloccando la liberazione del bambino e che un agente di polizia gli ha detto che in caso avesse tentato di portare via Alfie, sarebbe stato arrestato per “aggressione”.

Rivolgendosi ai sostenitori, Evans ha riferito che lui e la moglie avevano i passaporti in tasca ed erano pronti a partire verso la destinazione pronta a curare il figlio.

“Stasera, purtroppo, Alfie non andrà da nessuna parte, vedremo domani’, ha detto. “La camera è vigilata da sei poliziotti, ho chiesto di ridurli a due per rispettare la nostra privacy”. “Hanno risposto che dovranno ricevere un ordine ma ottenuto, almeno, che non entrassero nella stanza, di rispettare le mie decisioni”.

Sempre parlando ai manifestanti, Evans ha detto: “Non c’è un ordine che impedisca ad Alfie di andarsene. In realtà, potrei andare di sopra, prenderlo in braccio e portarlo fuori dall’ospedale”. “Un poliziotto mi ha detto che se avessi preso il bambino, mi avrebbero arrestato per aggressione. Se porto via Alfie, dunque, con responsabilità legali e genitoriali, mi arresteranno per aver aggredito mio figlio? Sul serio?”. “La verità è che io e Kate siamo pienamente responsabili e possiamo portarlo nel camper attrezzato, ma i medici non lo permettono. Nessuno nell’ospedale ha voce in capitolo, a parte l’eliambulanza”.

Dopo aver finito di parlare, Evans è rientrato in ospedale invitando i sostenitori a protestare pacificamente. In un video pubblicato su Facebook, Evans ha affermato di avere il diritto legale di allontanare Alfie dalle cure dell’ospedale.

“L’Alder Hey ha telefonato alla polizia per impedirmi di portare via mio figlio dall’ospedale. Questo è Alfie. Sembra stare bene, un bambino in buona salute a cui non è stata fatta una diagnosi, non sta certamente morendo. Come si può arrivare a tutto questo?”.

I genitori di Alfie temono che la sua vita possa terminare “nel giro di poche ore”, un caso deciso dall’Alta Corte e che riecheggia la tragica morte di Charlie Gard. Il giudice Hayden, motivando la sua decisione ha detto: “Alfie ha una patologia neurodegenerativa non curabile, irreversibile. Tutti i medici, nel Regno Unito, in Italia e Germania concordano che il cervello non può rigenerarsi”.

Papa Francesco ha twittato il suo sostegno scrivendo:”Spero sinceramente che si possa fare tutto il necessario per continuare ad accompagnare compassionevolmente il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata”.

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