Andreas Lubitz, in casa indizi della sua rabbia omicida. Era in “terapia particolare”

MONTABAUR – Il segreto della folle rabbia omicida che ha spinto Andreas Lubitz ha uccidere se stesso e altre 149 persone nella strage dell’airbus A320 è nascosto in casa sua. E quella casa, secondo gli investigatori di Dusseldorf, ha già dato “indizi interessanti della sua malattia psichica”. Parole, secondo il giornale tedesco Spiegel pronunciate proprio da chi è stato dentro l’abitazione del copilota che ha fatto intenzionalmente schiantare l’aereo della Germanwings.

Gli investigatori, ovviamente, non forniscono dettagli. Sta di fatto che la vita di Lubitz era di fatto divisa tra due abitazioni: quella dei suoi genitori e una in centro di Dusseldorf, quella che divideva con la sua fidanzata. Fidanzata da cui, secondo buona parte dei giornali tedeschi, il copilota si era diviso da poco. E con cui, prima della separazione, aveva pianificato il matrimonio per l’anno prossimo.

Il tabloid Bild lo racconta come un uomo che “stava attraversando una crisi personale profonda”. Ma c’è di più. La depressione. Non solo la sindrome di burnout del 2009. Sindrome che lo aveva tenuto in cura psichiatrica per almeno sei mesi obbligandolo a fermare l’addestramento da pilota. Lubitz, sostiene la stampa tedesca, era ancora in cura. Scrive Bild che seguiva un “trattamento medico particolare e regolare” e che Lufthansa sapeva. E ora, in attesa di capire quali siano gli “indizi interessanti” che restituiranno le case del pilota, l’attenzione si concentra proprio sulla compagnia che gli ha permesso di volare.

Le foto della perquisizione a casa di Andreas Lubitz (Ansa)

 

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