ROMA – Andreas Lubitz depresso, con tendenze suicide da anni. Andreas era un pilota che da anni accarezzava l’idea di ammazzarsi e Lufthansa, la sua compagnia aerea, non lo sapeva. Per la legge tedesca va bene così. E’ un passaggio delicatissimo, dietro al quale la compagnia aerea sta portando avanti la sua difesa: i medici ovviamente sapevano ma per la legge tedesca avrebbero dovuto avvertire il datore di lavoro di Lubitz solo se quest’ultimo avesse manifestato il proposito di commettere un crimine.
Il depresso Lubitz avrebbe potuto salvare 149 vite solo se avesse detto al suo medico curante che voleva fare una strage. Uno scenario surreale, ovviamente, che in Germania ha reso evidente la necessità di cambiare la legge. Germanwings e Lufthansa da giorni ripetono di non essere state a conoscenza delle reali condizioni psicologiche del copilota, che i controlli periodici cui i piloti sono sottoposti non sono solo di tipo psicologico ma anche ortopedici o di qualsiasi altro genere.
Quando Lubitz prese l’abilitazione a volare nel prestigioso centro Lufthansa di Monaco era idoneo al 100%. Ma da allora sono passati anni, anni in cui Lubitz ha manifestato il suo disagio, intrapreso un percorso di cura, ma tenendo all’oscuro di tutto il datore di lavoro e i suoi sfortunati e inconsapevoli passeggeri.