DUSSELDORF – Ospedale di Dusseldorf: c’è una “diagnosi” ma non dicono diagnosi di cosa per questioni di privacy. Una cosa, però, dicono: Andreas Lubitz era in cura da loro “ma non per depressione”.
Il certificato nascosto a casa attesta che il pilota del volo Germanwings nascondeva la malattia a datore e colleghi, ma quale malattia?
Per di più gli inquirenti hanno portato via un computer da casa Lubitz: non dicono cosa ci abbiano trovato ma aggiungono che lì dentro potrebbe esserci una traccia “molto significativa”.
Si è detto delusione d’amore, lasciato dalla fidanzata…ma forse qualcosa di più. Il fallimento di un progetto di vita più che una relazione interrotta: si dovevano sposare l’anno prossimo ma si erano lasciati.
Dunque: una diagnosi presso un ospedale ma non si può sapere al momento di cosa. L’essere in cura presso quell’ospedale ma non per depressione. Il nascondere la patologia sul lavoro. Il rinunciare a un matrimonio già fissato. Coordinate, circostanze che sempre più lasciano pensare che Lubitz avesse una malattia terminale o fosse convinto di essere giunto allo stadio terminale di una malattia. Questo forse è il movente del gesto folle, semmai la follia può avere movente.