Andreas Lubitz. Ue chiese a Germania più controlli su salute dei piloti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2015 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA
Andreas Lubitz. Ue chiese a Germania più controlli su salute dei piloti

Andreas Lubitz. Ue chiese a Germania più controlli su salute dei piloti

ROMA – Europa aveva chiesto alla Germania di fare più controlli, anche medici, sui piloti di aereo. Richiesta che sarebbe arrivata ben prima della folle azione di Andreas Lubitz, il pilota responsabile dello schianto sulle alpi francesi dell’airbus della Germanwings. Ma la Germania, davanti alle richieste dell’Europa avrebbe fatto poco o nulla. A scriverlo è il Wall Street Journal e il suo pezzo viene ripreso da Il Giornale. In particolare, già a novembre, l’agenzia Ue per la sicurezza aerea (Easa) si era detta preoccupata per una certa carenza di controlli, anche medici. Una richiesta. quella della Easa, che poi era stata fatta propria anche dalla Commissione Europea.

Scrive il Giornale:

“Secondo due fonti citate dal quotidiano Usa, l’Easa aveva segnalato al Luftfahrtbundesamt (LBA), l’ente tedesco per l’aviazione civile, una mancanza di personale che avrebbe potuto limitare le sue capacità di effettuare controlli sugli aerei e sugli equipaggi. «Sulla base delle raccomandazioni dell’Easa, la Commissione ha chiesto alla Germania di adeguarsi e Berlino ha risposto che stava valutando le raccomandazioni, anche in tema di eventuali “disagi depressivi“ da parte dei piloti», ha affermato un portavoce della Commissione”.

Ma quello di Lubitz, fa capire il Wall Street Journal, non è un caso isolato. Sono diversi i piloti che hanno problemi legati alla depressione e che non lo comunicano alla Compagnia.

Peccato che «la gran parte del piloti che soffrono di “disagi depressivi“ nasconde la patologia alle compagnie o alle autorità aeree»: almeno questa è la conclusione di uno studio reso noto dalla Bild . Secondo il quotidiano, quello di Lubitz non è un caso isolato. Dallo studio, condotto da Anthony Evans, direttore del dipartimento di medicina dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao), e datato novembre 2013, emerge più della metà dei piloti che soffrono di forme depressive, circa il 60%, non lo comunica e decide di continuare a volare. Lo studio è stato condotto su 1.200 persone. Lo studio è frutto di una lunga analisi, con dati raccolti tra il 1997 e il 2001.

Resta un dato. Lufthansa non comunicò alla autorità tedesca dell’aviazione civile (LBA) della depressione di Lubitz. E Lufthansa controllò Lubitz sei volte con i suoi  medici  dopo il 2009, anno in cui riprese a volare dopo la cura per depressione. Il giornale tedesco Die Welt ricorda che “Lufthansa era obbligata a comunicare i casi considerati gravi, tra cui le depressioni, in seguito ad una legge del 2013”.