Arrestato Mulubrahan Gurum, il cassiere dei trafficanti

Il Cara di Mineo (foto Ansa)
Il Cara di Mineo (foto Ansa)

ROMA –  Mulubrahan Gurum, cittadino eritreo di 41 anni, accusato dal Procuratore di Palermo Franco Lo Voi, l’aggiunto Maurizio Scalia e il loro pool, di essere il cassiere dei trafficanti, è stato arrestato.

Gurum era scomparso da mesi dal centro di accoglienza di Mineo, dove risiedeva ufficialmente. Fino al 13 agosto scorso quando, a Worms, è stato arrestato (ma la notizia è stata diffusa solo oggi) dalla polizia tedesca in forza di un mandato di arresto europeo emesso a giugno dalla magistratura palermitana (operazione “Glauco II”) e grazie a una precisa indicazione degli uomini di Renato Cortese, direttore del Servizio centrale operativo della polizia. Scrive Repubblica:

L’arresto di Gurum, detenuto in Germania in attesa di estradizione e confermato ai giornalisti del Lena da tre diverse qualificate fonti inquirenti italiane e dal procuratore di Coblenza Mario Mannweiler (“L’uomo è stato arrestato in esecuzione di un mandato europeo in un albergo di Worms utilizzato come residenza provvisoria dai richiedenti asilo”) è rimasto sino ad oggi coperto per l’importanza attribuita alle informazioni che si ritiene custodisca. Al momento dell’arresto, gli sono stati infatti sequestrati un computer e telefoni cellulari, dalle cui memorie potrebbero ora emergere informazioni decisive per ricostruire non solo il dettaglio di una delle principali reti di trafficanti in Europa, ma, soprattutto, dove, in Germania, è custodito e riciclato il loro tesoro. Un tesoro di cui ha cominciato a parlare con i pm palermitani e gli uomini del capo della Mobile Rodolfo Ruperti un primo “pentito” della rete. Nuredin Atta, cittadino eritreo come Gurum. “I soldi dei trafficanti di Tripoli – ha detto Atta – non sono in Libia, ma in Germania. E a gestirli, a Francoforte, è la moglie di Ermias Ghermay, uno dei quattro principali trafficanti di Tripoli”.

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