Attentato Bruxelles, trovato un altro cadavere in aeroporto

Attentato Bruxelles, trovato un altro cadavere in aeroporto
Attentato Bruxelles, trovato un altro cadavere in aeroporto (Foto Ansa)

BRUXELLES – Un cadavere è stato trovato la mattina del 23 marzo all’aeroporto di Zaventem dopo l’attentato terroristico a Bruxelles. Il bilancio delle vittime degli attacchi sale così a 32, mentre i feriti sono oltre 270 e ancora si contano i dispersi, tra cui la funzionaria europea di origine italiana Patricia Rizzo, di cui non si hanno più notizie dal momento dell’attacco.

Le autorità belga continuano a scavare tra le macerie dell’aeroporto e della metro di Maelbeek alla ricerca di cadaveri e feriti. Proprio durante gli scavi in aeroporto, riferisce l’agenzia Belga citando “fonti affidabili”, è stato trovato un corpo sotto le rovine di un muro crollato per una delle due esplosioni nella sala partenze dell’aeroporto.

Massimo Leonora, cugino di Patrizia Rizzo, ha spiegato che ancora non si hanno notizie della donna e che la famiglia è molto preoccupata:

“Siamo qui da stamattina (23 marzo, ndr) e non sappiamo ancora niente. I genitori di Patricia sono stati fatti salire al primo piano dalla polizia per riempire un formulario. Cercano segni particolari per poterla identificare. E’ da ieri che la cerchiamo e speriamo davvero di trovarla viva. Anch’io stavo per prendere la metro, ma all’ultimo minuto ho cambiato idea e ho preso l’auto, altrimenti probabilmente sarei stato coinvolto anch’io nell’esplosione”.

L’uomo, che è in attesa nel sottosuolo dell’ospedale militare Konigin Astrid (Nider) dov’è stata allestita una stanza per le famiglie delle persone che risultano ancora disperse. ha inoltre raccontato che sia lui che Patrizia hanno la cittadinanza italiana:

“I nonni di Patricia, come i miei, sono venuti in Belgio per lavorare nelle miniere e siamo rimasti tutti qui, siamo originari della provincia di Enna, i miei di Calascibetta. Ma abbiamo tutti la nazionalità italiana, perché l’Italia resta il nostro Paese. I genitori di Patricia abitano fuori Bruxelles Io lavoro all’ Eacea, l’agenzia della Commissione Ue che si occupa di audiovisivi e fino ad un paio di mesi fa anche Patricia lavorava lì, prima di trasferirsi all’Ercea”.

 

 

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