MANCHESTER – Dopo l’arresto del fratello maggiore di Salman Abedi, il killer di Manchester, oggi a finire in manette sono il padre e il fratello minore in Libia. In serata, dopo un altro blitz della polizia inglese, anche una donna è stata arrestata a Manchester.
Secondo quanto riporta Bloomberg, che cita testimoni della scena, l’arresto del padre sarebbe avvenuto a Tripoli. Ramadan Abedi è stato portato via assieme ad un’altra persona non identificata. In un’intervista con l’agenzia Usa qualche ora prima, l’uomo aveva riferito di un suo recente incontro a Tripoli con il figlio, aggiungendo che le autorità britanniche non lo avevano ancora contattato.
Sempre a Tripoli, secondo quanto riferisce questa volta il sito del Guardian, è stato arrestato il fratello minore del kamikaze perché stava preparando un attacco terroristico nella capitale libica. Si chiama Hashem. Il Guardian cita un portavoce della Rada, una milizia incaricata della sicurezza nella capitale libica.
Quest’ultimo, riferisce la Rada, la milizia che gestisce la sicurezza a Tripoli, ha ammesso di essere stato al corrente di tutti i dettagli della preparazione dell’attentato. A far scattare l’operazione, il fatto che Hashem abbia preso in consegna una somma consistente di denaro, 4.500 dinari libici, inviatagli dal fratello maggiore Salman prima dell’attentato. Durante l’interrogatorio Hashem ha ammesso di far parte, insieme al fratello deceduto, dell’Isis e di essere stato in Gran Bretagna durante la fase di preparazione dell’attentato e di aver lasciato il Paese lo scorso 16 aprile. Da allora era sempre stato in contatto con il fratello.
La polizia di Manchester, intanto, sta cercando il costruttore della bomba che Salman Abedi ha usato nella strage all’arena. Ne dà notizia Sky News, secondo cui è da inserire in questa “caccia” il raid compiuto nel centro della città inglese, durante il quale gli agenti di polizia e le forze speciali, probabilmente appartenenti all’esercito, hanno perquisito un appartamento e arrestato una donna.
Secondo l’emittente Itv, l’arresto è frutto di una operazione armata della polizia locale e di unità antiterrorismo, in un quartiere di torri residenziali a nord della città di Manchester. Testimoni hanno sentito una forte esplosione, mentre la polizia penetrava in serata in una palazzina di Northland Road a Blackley. Uno degli abitanti del quartiere, Chris Barlow, ha detto di aver parlato con uno degli agenti dell’unità antiterrorismo, secondo cui la polizia ha fatto saltare per aria la porta di uno degli appartamenti e ha portato via un paio di persone.
La famiglia dell’attentatore di Manchester Salman Abedi aveva avvertito in passato le autorità britanniche della pericolosità del giovane: lo ha detto un funzionario dell’intelligence Usa alla NBC News. La bomba utilizzata da Abedi, ha aggiunto, era “grande e complessa”, realizzata con materiali difficili da ottenere nel Regno Unito. E questo può significare solo una cosa: “E’ quasi impossibile che non abbia avuto aiuto”.
Il sito della tv emiratina Sky News Arabiya, citando proprie fonti e documenti dell’epoca di Muammar Gheddafi, descrive il padre del kamikaze di Manchester come un elemento filo-Al Qaida. “Secondo le informazioni ottenute da Sky News Arabiya”, il padre di Salman Abedi, Abu Ismail Abedi, è stato “un componente del Libyan Fighting Group”, organizzazione islamica armata per lungo tempo legata ad al Qaida.
E sono stati compiuti altri tre arresti in connessione con l’attentato di Manchester. I fermi sono avvenuti nella zona sud di Manchester. Sono quindi quattro in tutto le persone finite in manette al momento nelle indagini sull’attentato all’arena. Il 23enne arrestato martedì invece risulta essere Ismail Abedi, fratello di Salman Abedi, il terrorista esecutore dell’attentato. Il fermo è stato compiuto nella zona di Chorlton, non lontano dall’abitazione di Ismail. Un curriculum online lo definisce come esperto informatico che ha lavorato per il Manchester Islamic Centre, il centro islamico della moschea di Didsbury frequentata dalla famiglia Abedi.
Sono stati compiuti “buoni progressi” nelle indagini sulla strage, ha detto il ministro degli Interni britannico Amber Rudd, mentre la polizia ha fatto sapere che sono state identificate tutte e 22 le vittime.