Attentato Nizza, arrestate 5 persone: Isis rivendica attentato

Attentato Nizza, arrestate 3 persone: possibili legami col terrorista
Attentato Nizza, arrestate 3 persone: possibili legami col terrorista

NIZZA – L’Isis ha rivendicato l’attentato terroristico del 14 luglio a Nizza la mattina di sabato, proprio mentre altre 5 persone sono state arrestate dalla polizia francese per possibili legami con Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il franco-tunisino che col suo camion ha fatto strage di innocenti sulla Promenade des Anglais.

Cinque persone sono state fermate, per possibili legami con l’attentato della Promenade, durante un’operazione della ‘Brigade de repression d’intervention’ portata a termine la mattina del 16 luglio in un quartiere di Nizza nell’ambito delle indagini sulla strage della Promenade des Anglais. Lo confermano fonti di polizia.

Intanto sono ancora 16 i corpi non identificati nell’attacco terroristico, come riferito dal quotidiano locale Nice Matine, e per il capo dell’Unità di Crisi della Farnesina, Claudio Taffuri, non è possibile escludere che tra di loro ci siano vittime italiane.

L’agenzia di stampa del Califfato, Amaq, la mattina del 16 luglio ha pubblicato la rivendicazione dell’attentato a Nizza, una “risposta ai vostri raid”:

“L’autore dell’operazione di Nizza in Francia è uno dei soldati dello Stato islamico. Ha condotto questa operazione in risposta agli appelli a colpire la popolazione degli Stati della coalizione che combatte lo Stato islamico”.

Nella rivendicazione della responsabilità per l’attentato di Nizza, riferisce il sito web di monitoraggio dell’attività islamica Site, lo Stato islamico precisa che l’azione è stata condotta in risposta ai suoi appelli a colpire cittadini di Paesi coinvolti nella coalizione anti-Isis.

Secondo fonti vicine alle indagini sull’attacco di Nizza, citate dal quotidiano Le Figaro, gli inquirenti non hanno per ora trovato alcuna prova concreta che l’attentatore abbia dichiarato la sua adesione o giurato fedeltà all’Isis, come di solito fanno i terroristi prima di morire da martiri.

Secondo quanto riporta Le Monde, gli inquirenti stanno portando avanti un intenso e minuzioso lavoro su telefoni e computer ritrovati a casa dell’uomo, ma “non è ancora stato rinvenuto alcun elemento relativo a un suo interesse per la jihad”. Sarebbero però emersi, dice sempre il quotidiano citando fonti vicine alle indagini, alcuni nomi “interessanti” e in particolare contatti comuni con Omar Diaby, un jihadista di spicco originario di Nizza, legato però al fronte Al Nusra e non all’Isis. “Ci stiamo lavorando su, ma è ancora troppo presto per trarne conclusioni”, precisa una delle fonti, spiegando che finora nessun elemento permette di confermare che queste conoscenze comuni non siano casuali.

 

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