VIENNA – In Austria un uomo di 64 anni è stato oggi condannato a 15 anni dal tribunale regionale di Feldkirch, nel Vorarlberg, per avere abusato per anni delle sue due figlie e avere procreato con una di loro due figli, di cui uno è morto e l’altro è gravemente handicappato. Data la delicatezza del caso, il processo si è svolto a porte chiuse e solo la sentenza, che non è ancora passata in giudicato, è stata letta in pubblico. Sull’intera vicenda sono trapelati pochissimi particolari.
Identità e età delle vittime sono sconosciute, si sa solo che i fatti risalgono a diversi anni fa. L’uomo, come riferisce l’agenzia Apa, era accusato di avere violentato le figlie per 12 anni in modo estremamente brutale, picchiandole e minacciandole anche con un coltello. La condanna a 15 anni rappresenta il massimo della pena. L’accusato si riserva di presentare ricorso e ha chiesto del tempo.
Al processo di oggi, durato circa due ore, l’accusato non ha praticamente aperto bocca ma dai dati emersi – analisi del dna e testimonianze delle vittime – è risultato un quadro di colpevolezza evidente, come scrive l’Apa. ”Tanta crudeltà basta e avanza per giustificare il massimo della pena”, ha argomentato il giudice Peter Mueck leggendo la sentenza. Le due sorelle traumatizzate riceveranno indennizzi di 99.000 e 19.000 euro per il martirio subito.
Il caso ricorda molto qello di Josef Fritzl (75 anni), il padre mostro di Amstetten (Bassa Austria), che ha tenuto segregata per 24 anni la figlia, dalla quale ha avuto sette figlie. Nel 2009 l’uomo era stato condannato all’ergastolo.