Batterio killer: non viene dai cetrioli spagnoli. Il giallo continua

BERLINO – I cetrioli spagnoli sono stati 'scagionati' definitivamente, ma la fonte dell'infezione di E. Coli che ha già provocato 17 vittime in Europa – di cui 16 in Germania – non si conosce ancora.

Nelle ultime 24 ore le autorità tedesche hanno confermato quasi 100 nuovi casi e la crisi ha già colpito pesantemente anche gli agricoltori a livello europeo: quelli italiani calcolano che il danno ha già superato i 20 milioni di euro, quelli spagnoli faranno causa al ministero della Sanità di Amburgo per le perdite provocate dall'allarme lanciato nei confronti dei loro prodotti. La conferma che all'origine del batterio killer non ci sono i cetrioli spagnoli e' arrivata sia da Bruxelles, sia da Berlino. I test sui cetrioli eseguiti nella citta'-Land di Amburgo sono risultati negativi, ha detto il ministro tedesco dell'Agricoltura e della Protezione dei consumatori, Ilse Aigner. Adesso la ricerca della fonte dell'infezione ricomincia da capo, ha aggiunto: ''Al momento, non si puo' escludere proprio nulla''.
''Non c'e' alcuna prova che i cetrioli spagnoli siano la causa del contagio'', ha commentato da parte sua il commissario Ue alla Salute, John Dalli: ''I test indicano che i cetrioli in generale e quelli spagnoli in particolare non hanno dato un risultato positivo per questo ceppo che causa il contagio'', ha aggiunto. In attesa dei risultati di tutti i test europei, i casi di contagio – cosi' come il numero delle vittime – continuano ad aumentare. In Germania, il bilancio dei decessi e' salito oggi a quota 16 (uno in piu' di ieri), di cui nove accertati dall'istituto tedesco Robert Koch per la salute Pubblica, che ha anche confermato 470 casi di sindrome emolitica uremica (Seu) – la versione resistente e pericolosa del ceppo Ehec del batterio killer – circa 100 in piu' rispetto ai 373 di ieri. ''Negli ultimi giorni abbiamo affrontato una grave crisi'', ha commentato Dalli, ma ''qualsiasi allarmismo e' sproporzionato'', ha proseguito: ''Lavoreremo in stretto contatto con gli Stati membri per identificare quanto prima la fonte di contaminazione''. Per i produttori di frutta a verdura spagnoli, tuttavia, il danno e' fatto. La settimana scorsa, il ministro della Sanita' di Amburgo, Cornelia Pruefer-Storcks, aveva annunciato che all'origine dell'epidemia c'erano proprio i cetrioli spagnoli, ma aveva fatto marcia indietro ieri, alla luce dei risultati negativi dei test. Risultato: un crollo delle vendite dei prodotti agricoli spagnoli in tutta Europa, che ha spinto oggi le aziende del paese ad annunciare una causa contro la citta'-Land tedesca. Da parte sua, il vicepremier Alfredo Rubalcaba non ha escluso un ricorso della Spagna contro le autorita' di Amburgo. In Italia, le prime indagini effettuate sul batterio killer dei cetrioli sono risultate negative. Di conseguenza, i Nas hanno dissequestrato le prime partite di cetrioli, compresi i 9 quintali provenienti dall'Andalusia da cui erano stati prelevati i campioni analizzati nel Laboratorio di Prevenzione di Milano e all'Istituto Zooprofilattico di Bologna..

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