Belgio, libro rivela: “Principe Filippo è gay”. La casa reale protesta

Pubblicato il 1 Novembre 2012 - 01:00 OLTRE 6 MESI FA
Principe Filippo

BRUXELLES – La casa reale belga passa al contrattacco. Colpita dalla pubblicazione del libro-scandalo ‘Questioni Reali’ in cui Frederic Deborsu, giornalista della radio-televisione pubblica Rtbf, rivela tra l’altro una presunta omosessualità dell’erede al trono Filippo e infedeltà coniugali del re Alberto II nonché della regina Paola di Liegi, il palazzo ha deciso di presentare ricorso al ‘Consiglio di deontologia giornalistica’ contro possibili mancanze dell’autore.

Il libro è uscito il 23 ottobre ha suscitato grandi polemiche in Belgio, la Rtbf ha preso le distanze da Deborsu sospendendolo per un mese, ma nel paese ‘Questioni Reali’ è già  un best-seller. La casa editrice, Renaissance du Livre, sta preparando una ristampa secondo quanto riportato dall’agenzia Belga. Il direttore dei prodotti editoriali della catena Fnac, Olivier de Coatpont, ad esempio ha affermato che ”se ne sarebbero potuti vendere di più se ne avessimo avuti”.

Basato su testimonianze per lo più anonime, il libro affronta prima di tutto la questione della successione al trono affermando che Alberto II, 78 anni, era pronto ad abdicare nel 2013 in favore del figlio Filippo, 52. Progetto che sarebbe stato rinviato a dopo le legislative del 2014 a causa della crescente opposizione antimonarchica legata al successo degli indipendentisti nelle Fiandre. Il capitolo più controverso è però  quello in cui si parla ”dell’intensa amicizia” con un uomo vissuta da Filippo tra i suoi 21 e 35 anni, definita ”fuori della norma”. Inoltre si afferma che il matrimonio del principe con con la principessa Matilde sarebbe stato ”arrangiato” dal Palazzo e che i quattro figli della coppia sarebbero stati concepiti grazie all’inseminazione artificiale. Vengono poi evocate le infedeltà giovanili, peraltro già pubblicate dalla stampa ‘gossip’, della coppia reale.

”Non è nella tradizione della casa di reagire a questo tipo di affermazioni, ma dopo matura riflessione abbiamo deciso di adire il Consiglio di Deontologia giornalistica” ha detto un portavoce alla Belga, aggiungendo che l’intenzione e’ quella di ”chiedere se Deborsu ha superato i limiti”. Subito dopo l’uscita ufficiale del libro il Palazzo aveva denunciato la presenza di ”molte informazioni totalmente sbagliate ed ingiuriose”.