Belgio, lunedì nuovo record: un anno senza governo

BRUXELLES – Dopo essere gia' entrata
ufficialmente nel Guinness dei primati mondiali, la crisi
politica del Belgio supera lunedi' il suo proprio record,
arrivando esattamente a un anno senza governo dalle elezioni
politiche del 13 giugno del 2010.
''Un anno passato invano'', titola oggi un editoriale del
quotidiano francofono Le Soir.
Un anno dopo le elezioni, infatti, la prospettiva piu' certa
davanti al Belgio e' che il paese si avvii verso una nuova
consultazione elettorale, agli inizi di autunno, dopo l'estate.
E cio' a dispetto dei numerosi sondaggi sulle intenzioni di voto
che assicurano che dalle urne i separatisti fiamminghi dell'N-Va
guidati da Bart De Wever usciranno ancora vincitori, addirittura
rafforzati rispetto al 28,2% messo a segno un anno fa. Come in
un gioco dell'oca, si tornerebbe indietro alla casella iniziale.
Dodici mesi di negoziati, la nomina da parte del re di almeno
sei diversi premier incaricati, non sono bastati a trovare un
compromesso tra il nord fiammingo che vuole spingere
sull'acceleratore di una maggiore autonomia federale e il sud
francofono, che teme ricadute drammatiche sul fronte sociale.
''Bisogna negoziare una riforma dello Stato belga con un partito
che e' sospettato, a giusto titolo, di volere liquidare il
Belgio'', ha dichiarato il politologo Vincent de Coorebyter, per
dare il senso della sfida in atto. I francofoni, che
rappresentano il 40% della popolazione, temono che l'autonomia
supplementare pretesa dai fiamminghi, tolga potere e
rappresentanza alla regione della Vallonia, preparando in
definitiva la scissione del paese.
Da meta' maggio, il socialista vallone di origini italiane
Elio di Rupo, e' stato nuovamente incaricato dal re Alberto II
di formare un nuovo esecutivo. Se avesse successo, sarebbe la
prima volta che i francofoni socialisti – vincitori in Vallonia
– esprimerebbero il premier di un paese al 60% fiammingo. Ma il
cammino sembra arduo. A bloccare i negoziati, anche le
condizioni di salute di Di Rupo, privato per giorni della voce a
causa di un intervento alle corde vocali. Quasi una metafora
dell'incomprensione linguistica di cui soffrono le due
comunita'.
''L'assenza di un nuovo governo non onora l'insieme della
classe politica'', ha riconosciuto oggi Di Rupo.
Nonostante il record mondiale faccia arrossire un po' tutti i
belgi di vergogna, il paese non sembra risentire piu' di tanto
della paradossale situazione. Il governo federale in carica per
i ''soli affari correnti'', guidato dal cristiano democratico
fiammingo Yves Leterme, ha assicurato senza problemi la guida
del semestre europeo di presidenza e ha preso decisioni anche
molto importanti, come la partecipazione attiva del Belgio alla
missione militare della Nato in Libia. Ad aiutare il debole
Leterme, l'andamento dell'economia che nonostante la crisi
mondiale continua a crescere a un ritmo inaspettato.

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