Belmondo raggirato dall’ex coniglietta Gandolfi? Al massimo con lei era felice…

Barbara Gandolfi

L’hanno accusata di aver raggirato l’attore Jean Paul Belmondo, ma il divo francese con lei era felice. Un articolo di Nino Materi pubblicato su Il Giornale ha raccontato la vicenda di Barbara Gandolfi, ex coniglietta di Playboy e amante proprio di Belmondo.

Secondo Materi Belmondo era totalmente consenziente, specie dopo che aveva raggiunto la veneranda età di 77 anni: “In queste condizioni è difficile che le «Barbare Gandolfi» ti corrano più dietro come una volta; diciamo che sei tu che devi andartele a cercare. E a Jean Paul, cui le giovani donne continuano a piacere anche a 77 anni suonati, non è parso vero di fidanzarsi con quel gran pezzo della Barbara”.

Ovviamente, ha proseguito Materi, “l’ex moglie di Belmondo, Natty Tardive, spalleggiata dai più stretti parenti dell’attore, si è fiondata dalla polizia belga per denunciare il «fattaccio». Già, ma quale «fattaccio»? Madame Tardive e i familiari dell’attore non hanno dubbi: «Jean Paul è vittima di una manipolazione da parte della sua compagna…»”.

La ragazza si è difesa per vie legali: “Indignata la reazione dell’avvocato della signora Gandolfi: «Ma quale manipolazione, la mia cliente ama sinceramente Belmondo ed è vittima di un’autentica caccia alle streghe!»”.

Per Materi il “dubbio del raggiro (leggasi circonvenzione di incapace)”, che sarebbe venuto in mente anche allo stesso divo, è un “sospetto infamante”: “Corroborato però da eloquenti intercettazioni telefoniche diffuse (legge-bavaglio, adieu) dalla radio francese Rtl: «Quando vale all’anno farsi un Belmondo?», chiedeva la Gandolfi il 25 aprile dello scorso anno all’ex marito, ineffabile gestore di locali di strip-tease in Belgio e a Dubai. «Questa frase e altri spezzoni di intercettazioni durante il processo sono stati fatti ascoltare fuori dal contesto proprio per spingere Belmondo a denunciare la signora Gandolfi», ribatte sdegnato il legale dell’imputata più sexy mai vista nel tribunale di Bruxelles. Quando in aula Jean Paul – convocato come testimone – ha incrociato il suo sguardo, si è sciolto come un Calippo al sole chiedendo di ritirare la denuncia. Troppo tardi, la macchina della giustizia belga ormai si è messa in moto e romba che è un piacere. Del resto, il tentativo di perdono in zona Cesarini da parte di Belmondo sembra confermare come l’attore sia in stato un po’ confusionale, anche se lui assicura «Sono sano di mente»”.

Gestione cookie