Biancheria intima eliminata per risparmiare, colpa delle bollette del gas, niente più mutande e reggiseno

Biancheria intima abolita per risparmiare: niente più mutande e reggiseno, per far fronte alla crisi e sentirsi più sexy e sicura di sé.

“Ho smesso di indossare slip e reggiseni per risparmiare – gli amici disgustati dicono sempre la stessa cosa ma a me non importa, mi sento benissimo”.

Lo dice una giovane donna inglese, Emmerald Barwise, 29enne di Chester, Cheshire, impegata amministrativa. Ha smesso di indossare mutande e reggiseni come parte di un piano radicale per risparmiare e afferma che non solo ha migliorato le sue finanze ma la scelta l’ha fatta sentire super sexy e sicura del suo corpo.

La donna ha raccontato che la crisi ha determinato l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, del gas, dell’elettricità, della benzina e le ha fatto capire che per risparmiare doveva pensare fuori dagli schemi.

Da qui, la scelta di tagliare su mutande e reggiseni. Causa il seno importante, Barwise, infatti, spendeva fino a 50-60 sterline a botta per reggiseni e mutandine.

Il risparmio sulla biancheria intima, inoltre, le ha consentito di risparmiare su altri costi come detersivi, elettricità per far funzionare la lavatrice e l’asciugatrice ed acqua calda.

Barwise ha deciso di mantenere la sua collezione di lingerie vintage e di reggiseni e mutandine costosi per le “occasioni speciali” e afferma di essere riuscita a guadagnare vendendo su eBay e Vinted il resto dei suoi reggiseni e mutandine indesiderati.

Tuttavia, non tutti sono fan del nuovo approccio di Emmerald al risparmio di denaro e pensano che ne risenta l’igiene personale e che possa provocare disagi indossando gonne e vestiti.

La giovane donna ovviamente smentisce tutto ciò anche perché per la maggior parte dei giorni indossa leggings, canottiera e giacca, tute da ginnastica o abbigliamento da palestra aderente.

E conclude dicendo che la scelta l’ha fatta sentire progressivamente più sexy e piena di potere.

 

 

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