Breivik, processo non prima del 2012

ROMA, 28 LUG – E' terminata la ricerca dei corpi e dei dispersi nell'isola di Utoya, in Norvegia, dove il 22 luglio scorso scorso 68 persone sono state uccise per mano di Anders Behring Breivik, l'estremista anti-islamico che domani sara' nuovamente interrogato, e il cui processo, stando a quanto ha precisato oggi il procuratore, si dovrebbe tenere non prima del 2012. Da Bruxelles intanto gli esperti anti-terrorismo norvegesi e della Ue hanno dibattuto su un rafforzamento della cooperazione per impedire attacchi di questo tipo ma sono arrivati alla conclusione che era impossibile prevedere la strage di Oslo, opera in questo caso di un ''lupo solitario''.

Breivik intanto, che ha riconosciuto di essere l'autore delle due stragi di Oslo e di Utoya, con complessivi 76 morti, non potra' essere incriminato e processato prima di un anno, ha riferito il procuratore del re, Tor Aksel Busch, la piu' alta autorita' della procura generale in Norvegia. Alla radio pubblica Nrk Busch ha detto che l'incriminazione non sara' pronta prima della fine dell'anno e sara' solo il punto di partenza. ''Speriamo – ha aggiunto il procuratore – di poter celebrare un processo nel corso dell'anno prossimo''.

Lo stragista sara' comunque interrogato di nuovo domani dalla polizia. Gli inquirenti intendono chiarire alcune zone d'ombra, come ad esempio come mai avesse un walkie talkie, e fare luce sulla ipotetica presenza di ''cellule'' o di presunti ''complici''. Interrogativi che al momento rimangono senza una risposta, anche se da Malta l'attivista di estrema destra inglese, descritto da Breivik nel memoriale come un suo 'mentore', ha negato di avere avuto qualsiasi contatto con l'attentatore norvegese.

La polizia intanto ha sospeso le ricerche dei corpi e dei dispersi nell'isola di Utoya e ha pubblicato i nomi di altre 24 vittime: tutte ragazze con un'eta' compresa tra i 14 e i 30 anni, una anche di nazionalita' georgiana. Dallo scorso martedi' sono state rivelate le identita' di 41 delle 76 vittime.

Nel frattempo, esperti anti-terrorismo norvegesi e della Ue, riuniti a Bruxelles, sono giunti alla conclusione che il massacro compiuto dal ''lupo solitario-Breivik'' fosse impossibile da prevedere. Gli esperti hanno anche deciso di rimettere sul tavolo a settembre una proposta della Commissione contro il rischio di bombe fatte in casa, e hanno sottolineato che l'attacco di Oslo ha dimostrato, ancora una volta, che il terrorismo non ha nulla a che vedere con una particolare religione o un credo.

E in attesa di una data certa per i funerali, la Norvegia prova a tornare alla normalita'. Nell'isola di Storoeya, vicina a quella del massacro, la vita ha ripreso lentamente sul grande campo da golf che occupa la sua superficie. Derek Crawford, proprietario del campo, ha raccontato che venerdi' scorso i suoi impiegati, sentirono alcuni rumori ''strani'' provenire da Utoya, senza comprendere cosa stesse realmente accadendo. Il giorno dopo la strage, l'isola venne usata come base dei soccorsi. Adesso, a sei giorni da quel tragico venerdi', il campo golf ha riaperto i battenti, ma non ancora a pieno regime. ''Bisogna andare avanti – ha spiegato un giocatore – e' stato un incubo, ma adesso dobbiamo parlare d'altro''.

Gestione cookie