Bruxelles, fratelli Bakraoui avevano lavorato in aeroporto

Bruxelles, fratelli Bakraoui avevano lavorato in aeroporto
Bruxelles, fratelli Bakraoui avevano lavorato in aeroporto

BRUXELLES – I fratelli kamikaze Khalid e Ibrahim El Bakraoui, attentatori dell’aeroporto Zaventem e della metropolitana di Bruxelles, avevano lavorato come addetti alle pulizie in quello stesso aeroporto che hanno preso di mira martedì 22 marzo: lo scrive il quotidiano britannico Daily Mail, che cita un loro zio.

I due, quindi, conoscevano bene l’aeroporto e dovrebbero essere stati sottoposti ai controlli di sicurezza, scrive il giornale nella sua edizione online. “Hanno lavorato come addetti alle pulizie all’aeroporto e in un ristorante – ha detto lo zio – Alla fine non hanno finito il liceo. Hanno lavorato all’aeroporto nei mesi estivi”. Il Procuratore capo di Bruxelles ha detto che la polizia sta indagando su questo aspetto.

Da quanto hanno rivelato due alti funzionari americani ad Nbc News emerge inoltre che i due fratelli erano stati inseriti come potenziale minaccia terroristica in un database degli Stati Uniti.

Khalid e Ibrahim El Bakraoui erano noti alle autorità antiterrorismo americane prima degli attacchi di martedì mattina. Le fonti non hanno tuttavia rivelato in quale dei tanti database americani fossero presenti i due fratelli.

Nel frattempo, hanno aggiunto i funzionari, commissioni del Congresso hanno chiesto all’intelligence americana di riferire da quanto tempo i fratelli El Bakraoui fossero stati inseriti negli elenchi e come tali informazioni fossero state condivise.

Ma la carenza di coordinamento delle intelligence non finisce qui. Dalle indagini è emerso che un poliziotto di Mechelen aveva l’indirizzo di Salah Abdeslam, uno dei responsabili degli attentati di Parigi, dal sette dicembre scorso, ma non lo ha segnalato a Bruxelles per tre mesi: lo scrive il quotidiano belga DH nella sua edizione online.

Secondo quanto riferito, l’ufficiale di polizia aveva ottenuto le informazioni a Mechelen e aveva inserito l’indirizzo in un rapporto confidenziale destinato alla cellula antiterrorismo della polizia giudiziaria federale di Bruxelles: rue des Quatre Vents numero 79, a Molenbeek, dove Abdeslam è stato trovato venerdì scorso. Tuttavia, il rapporto non è stato trasmesso alla capitale ed è rimasto sotto chiave per tre mesi presso la polizia di Mechelen.

 

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