Bruxelles, sulla metro c’era quinto terrorista. E’ in fuga

di Spartaco Ferretti
Pubblicato il 24 Marzo 2016 - 19:02| Aggiornato il 25 Marzo 2016 OLTRE 6 MESI FA
Bruxelles, sulla metro c'era quinto terrorista. E' in fuga

Bruxelles, sulla metro c’era quinto terrorista. E’ in fuga

ROMA – Un quinto terrorista, un complice del kamikaze che si è fatto saltare in aria nella metro di Bruxelles. Gli investigatori belgi ne sono sempre più convinti: la caccia al comando del terrore non è ancora finita. La video sorveglianza della metropolitana ha infatti ripreso il presunto complice di Khalid El Bakraoui mentre trasportava una grossa borsa. Secondo gli investigatori belgi l’uomo non è entrato nel vagone e dunque sarebbe ancora in fuga. È stato diffuso un identikit.

La caccia ai terroristi continua, insomma. E sempre secondo la stampa belga oggi 24 marzo ci sarebbero state diverse operazioni di polizia a Ixelles, comune a sud di Bruxelles. In serata blitz nel centro della capitale e nei dintorni hanno portato al fermo di sei persone che la procura ha legato all’inchiesta sulle stragi. Scrive La Stampa:

Ci sarebbero stati anche quattro fermi nella zona tra Rue de l’Athenee fino a piazza Fernand Cocq. Di fatto Ixelles può essere considerato un quartiere di Bruxelles anche se ha un suo sindaco, esattamente come Molenbeek.

Il Belgio, intanto, fatica a tornare alla normalità. La notizia che il vero obiettivo dei terroristi fosse la centrale nucleare di Liegi (il commando ha rinunciato perché l’impianto è stato blindato qualche tempo fa con oltre 140 militari) lascia spaventata l’opinione pubblica. E l’aeroporto di Zaventem è ancora lontano dal tornare operativo.  Voli sospesi anche nel fine settimana, sabato 26 e domenica 27 marzo secondo quanto su Twitter la società che gestisce gli scali aeroportuali di Bruxelles.

Il bilancio di vittime e feriti. L’attentato ha causato 32 vittime e 300 feriti. Sessantuno dei 300 feriti negli attentati di Bruxelles sono «in gravi condizioni». Lo ha dichiarato il ministro della Salute belga Maggie De Block, secondo quanto riportato dai media locali. «Le ferite più gravi sono le ustioni provocate da una forte esplosione e dalle schegge di metallo», ha spiegato il ministro.