Bulgaria, via dalla diplomazia chi è stato agente segreto durante il comunismo

Pubblicato il 15 Luglio 2011 - 16:53 OLTRE 6 MESI FA

SOFIA, 15 LUG – Chi è stato agente dei servizi segreti nella Bulgaria comunista non potrà occupare alcuna carica diplomatica. Lo ha deciso il parlamento di Sofia, che ha definitivamente approvato gli emendamenti alla legge per il servizio diplomatico.

L’opposizione di sinistra ha reagito duramente definendo i nuovi testi anticostituzionali, in quanto impongono il concetto della ”colpa collettiva” e violano i diritti dell’uomo, e ha minacciato di fare ricorso alla Corte costituzionale.

Molto probabilmente il presidente Gheorghi Parvanov imporrà il veto sulla nuova legge. Nel dicembre scorso la Commissione incaricata di aprire ed esaminare gli archivi segreti dell’era comunista, sia della Darzhavna Sigurnost (Ds), la famigerata polizia segreta del dittatore Todor Zhivkov, sia del servizio di spionaggio militare, ha pubblicato i nomi di oltre 200 ambasciatori e consoli generali della diplomazia bulgara che hanno svolto o stanno svolgendo missioni all’estero, i quali in passato avevano fatto parte dei servizi segreti durante il comunismo.

Subito dopo lo scandalo, Parvanov, socialista, lui stesso ex agente dei servizi comunisti, aveva dichiarato senza mezzi termini che si sarebbe opposto a ”una eventuale purga con movente politico”.