Famiglia espropriata dallo Stato: grazie alla corte di Strasburgo arriva l’indennizzo. Dopo 40 anni

STRASBURGO – Dopo quasi 40 anni, la famiglia Quattrone di Reggio Calabria ha ricevuto l’indennizzo per un terreno che il comune calabrese gli espropriò alla fine degli anni ’70. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha infatti stabilito che lo Stato italiano dovrà versare agli eredi di Giuseppe Quattrone, deceduto nel 2005, un milione e trecentosessanta euro, per risarcirli dei quasi 80mila metri quadrati di terreno edificabile di cui hanno perso il possesso nel 1978. La famiglia riceverà inoltre dallo Stato altri 15mila euro per danni morali ed una somma uguale per coprire le spese giudiziarie.

La Corte di Strasburgo ancora una volta ha condannato l’Italia per quello che viene chiamato esproprio indiretto, una pratica molto utilizzata dai comuni italiani negli anni ’70 e ’80, che per costruire opere di pubblica utilità prendevano possesso di terreni privati senza tuttavia né formalizzare l’espropriazione, né risarcire il proprietario.

La Corte di Strasburgo ha stabilito che questa misura è contraria a quanto stabilito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo che protegge il diritto alla proprietà privata.

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