Campus Party a Valencia: “geek” incontrano aziende e governi tra innovazioni e tecnologia

ROMA –  Il Campus Party di Valencia, festival di tecnologia e innovazione che ha raggiunto la sua 14esima edizione, riunirà come ogni anni migliaia di “geek”, i giovani geni del computer che si scambieranno esperienze e potranno partecipare a conferenze e seminari, oltre che prendere contatti con le aziende leader mondiali delle comunicazioni e della tecnologia, e addirittura con i settori tecnologici di alcuni governi.

Il festival nasce nel 1997 da un’iniziativa del disk jockey spagnolo Paco Ragageles,  appassionato di computer, che assieme alla fidanzata Belinda Galiano e all’amico Pablo Anton, che lavorava al comune della città di Malaga, organizzò il primo raduno sotto il nome di “LAN party”:  in una scuola di Benlamadena una cinquantina di “geek” si ritrovò per confrontarsi, programmare e giocare. L’esperienza fu così positiva che l’anno successivo il raduno fu riorganizzato, ma stavolta i partecipanti furono 250.

Il numero di partecipanti continuò a crescere, tanto che oggi a parteciparvi sono migliaia di persone e ad ospitare i “geek” per sei i sei giorni del raduno è la Città dell’arte e della scienza di Valencia, sotto la direzione di Manuel Toharia, astrofisico, giornalista scientifico e direttore del Museo delle scienze della città, che ha permesso all’evento di passare da riunione di appassionati ad evento con aree tematiche, seminari, centinaia di ore di formazioni e ospiti esterni, come Tim Berners-Lee  inventore del World Wide Web, Al Gore, l’astronauta Neil Armstrong e Rudolph Giuliani.

I finanziamenti non provengono solo da enti pubblici, ma anche da privati come Telefonica, gestore che in quei giorni velocizza e potenzia la banda larga di Valencia, e da molte aziende come Nokia e BBVA, o governi come quello colombiano, che intervengono al Campus Party proponendo sfide ai giovani geni del computer, mettendo in palio premi e osservando molto da vicino i giovani più svegli e promettenti che potrebbero affacciarsi sul mercato. Il biglietto d’ingresso di 135 euro è il prezzo da pagare per prendere parte a quella che è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo e per prendere contatti con un settore del mercato come quello tecnologico in continua e inarrestabile crescita.

Il salto che il festival ha fatto è enorme: da raduno organizzato da tre giovani ragazzi del sud della Spagna a evento internazionale che solo nel 2007 ha coinvolto ben 8 mila persone, ed affronta temi che vanno dal risparmio energetico alla tutela dell’ambiente, alla sicurezza dei dati e della privacy, fino alla robotica ed alle applicazioni mediche. Negli ultimi tre anni Campus Party è presente anche in Ecuador, Messico, Colombia, Brasile e Salvador, e nel 2012 giungerà nella Silicon Valley californiana, dagli anni Settanta ambita terra promessa della tecnologia informatica.

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