ROMA – Nel 2023 compreremo al supermercato bistecche di staminali e mangeremo sempre meno carne, anzi: ce lo vieteranno per legge un giorno a settimana. Fantasie, per ora, ipotesi però suggerite dalla cronaca dei giorni nostri, quella del 2013. Il primo hamburger di cellule staminali è stato fatto, uscito da un laboratorio e cucinato. Pare che per la cifra investita (250mila euro) non valga granchè: chi lo ha assaggiato giura che sappia di seppia.
Perché preferire allora un hamburger di laboratorio, costoso e senza sapore, a uno naturale? La differenza non è nel gusto: se davvero arriveremo a consumare carne di laboratorio su scala mondiale, se insomma non si tratterà di un fenomeno isolato ma di un prodotto industriale, la ragione sarà soprattutto etica.
E’ per questo che milioni di persone diventano vegetariane. Per salute, certo, ma anche perché gli allevamenti intesivi inquinano e perché la sensibilità verso gli animali è cambiata.Qualche cifra: rispetto a una bistecca tradizionale, quella da staminali permette di risparmiare il 45% di energia, il 96% di gas serra e il 99% di suolo.
Basta questo per preferire un pasto a base di carne che sa di seppia? Forse no. Ma il cambiamento antropologico è già in atto. I Verdi in Germania hanno fatto una promessa elettorale: se andranno al governo vieteranno nelle mense pubbliche (uffici e scuole) la carne un giorno a settimana. I tedeschi, che sono i maggiori consumatori di carne pro-capite d’Europa, non hanno gradito ma presto potrebbero cambiare idea. I pragmatici britannici lo fanno già e per una ragione magari meno nobile del rispetto degli animali ma ugualmente comprensibile: il consumo eccessivo di carne e prodotti derivati, come gli insaccati, causa problemi di salute, tutto dispendio per le casse dello Stato che poi quei malati deve curarli.
Forse nel 2023 al supermercato non troveremo bistecche di staminali ma sicuramente, basta vedere le statistiche, saremo sempre più convintamente vegetariani.
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