REPY EN VALOIS (PARIGI) – Nessun presidio dei militari francesi per catturare i due terroristi di Charlie Hebdo asserragliati in un appartamento di Crepy En Valois, a 70 chilometri da Parigi. E la caccia all’uomo nelle campagne della Piccardia si è conclusa con un nulla di fatto. Non sono bastati per ora 88mila uomini mobilitati dall’Eliseo. Ma comunque i due fratelli sono stati avvistati dagli elicotteri della polizia tra i boschi a nordest di Parigi, già setacciati tutto il giorno dalle teste di cuoio.
Una quarantina di veicoli della polizia ha infatti lasciato il luogo della perlustrazione, attorno alla foresta di Longcamp. I veicoli si allontanano ma restano sul posto alcuni mezzi della gendarmeria. Secondo i media francesi, Figaro e Le Monde fra gli altri, non sembra nemmeno accertato che la Clio grigia, l’auto sulla quale i fratelli Kouachi sono fuggiti da Parigi, sia stata abbandonata nei paraggi come era stato detto in un primo momento.
L’idea, l’immagine che ha campeggiato tutto il pomeriggio di giovedì 8 gennaio sui giornali di tutto il mondo, dei due fratelli franco-algerini Said e Cherif Kouachi blindati in una casa, era falsa: una falsa pista. Le ricerche dei due uomini che hanno ammazzato a sangue freddo otto giornalisti, due poliziotti, un economista e un custode nel cuore di Parigi, mercoledì 7 gennaio, continuano nelle campagne francesi, dove ormai è calato il buio.
Tutta la regione è passata al setaccio. Tutti gli edifici di Villers-Cotteret e di Crepy-en-Valois sono stati perquisiti. Nell’intera zona ci sono blocchi stradali e militari con fucili d’assalto e giubbotti antiproiettile.
Secondo il giornale Le Figaro, le ricerche si concentrano anche nella cittadina di Corcy, a poca distanza dal confine belga. Le teste di cuoio controllano, l’una dopo l’altra, diverse abitazioni. La strada D17, che porta nella vicina città di Longpont, è stata chiusa al traffico. La caccia all’uomo va avanti senza sosta, mentre la radio dello Stato islamico ha definito gli autori della strage degli “eroi”. Il gruppo gruppo terrorista al Qaida nel Maghreb Islamico (Aqmi) li definiti “cavalieri della verità”.
(Foto Ansa)
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