ANKARA – La Turchia condanna l’attentato alla sede parigina della rivista satirica Charlie Hebdo, costato la vita a dodici persone, ma allo stesso tempo ricorda che proprio quella rivista aveva più volte “ridicolizzato Maometto”. E due quotidiano islamici vicini al governo del presidente Recep Tayyip Erdogan “giustificano” il sanguinoso attacco terroristico, secondo l’interpretazione do Hurriyet online.
Yeni Akit ha definito la strage un “attacco contro la rivista che ha provocato i musulmani”. Alcuni lettori del quotidiano sulla sua pagina Facebook hanno elogiato gli assassini. Successivamente il giornale ha cambiato il titolo della notizia sul proprio sito in “Grande provocazione a Parigi”.
Anche Turkiye ha titolato nell’edizione internet “Attacco contro la rivista che ha insultato il profeta”, suscitando una valanga di proteste sulle reti sociali e venendo accusato di voler “giustificare un attacco terroristico”. Turkiye ha quindi modificato a sua volta il titolo in “Attacco contro la rivista che ha pubblicato orrendi disegni sul nostro profeta”.
I quotidiani turchi non sono stati gli unici ad assumere posizioni discordanti da quelle di condanna espresse da tutto l’Occidente. Due membri del governo hanno condannato l’attacco ma hanno parlato di “ferite dei musulmani” provocate proprio da Charlie Hebdo con le sue vignette.
“Siamo contro ogni tipo di terrorismo, quali che siano le ragioni o gli obiettivi”, ha detto il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu. E se è vero che “il terrorismo è la prima minaccia che l’Europa deve combattere. La seconda è costituita da razzismo, xenofobia e islamofobia, in crescita in molte regioni d’Europa”, ha aggiunto. Poi, per essere ancora più chiaro, ha detto che “anche la libertà religiosa deve essere rispettata. Non deve essere presa in giro o umiliata”.
Stessi toni dal ministro della Cultura, Omer Celik, che ha denunciato l’attentato come una “azione contro l’umanità” ma ha allo stesso tempo aggiunto che “anche i musulmani sono stati feriti”, con un accenno alle vignette satiriche su Maometto pubblicate dalla rivista.
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