Una donna nel board Deutsche Telekom: Germania maschilista e quote rosa

BERLINO – Il fatto che una donna, Angela Merkel, guidi il Governo del Paese, non tragga in inganno. La Germania è ancora, in controtendenza rispetto agli altri paesi del nord Europa, una società che nel mondo del lavoro fatica a inserire la componente femminile secondo gli standard previsti e auspicabili. Ora ci prova il colosso delle telecomunicazioni Deutsche Telekom a invertire la rotta. Claudia Nemat, un fisico diventato consulente di McKinsey, dal primo ottobre 2011 è stata nominata a capo delle operazioni in Europa di Deutsche Telekom: in pratica è responsabile di un  terzo dei 62 miliardi di euro annuali di utili della compagnia. E’ il primo membro femminile del board di otto elementi che guida il gruppo.

Inoltre per la prossima primavera è stata già programmata la designazione a capo delle risorse umane di un’altra donna. Marion Schick, attualmente ministro dell’Istruzione e della Cultura del Baden-Wurttemberg, affiancherà Claudia Nemat nell’esecutivo Telekom: per la prima volta le donne saranno responsabili al 25% nella leadership del gruppo. Un risultato eclatante, considerato che nelle 100 maggiori compagnie tedesche, questa presenza è attestata a un misero 2%. D’altra parte, se questo è lo sconfortante dato statistico di partenza, che conferma la discriminazione di fatto, già nel marzo 2010 il capo della Telekom tedesca aveva annunciato obiettivi altissimi in questo senso. Entro il 2015 un terzo dei manager e metà dei quadri dovranno essere donne.

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