Ci sono ancora 15 mila dispersi delle guerre nei Balcani degli anni ’90

Paul-Henri Arni

I sanguinosi conflitti nei balcani contano ancora 14.650 dispersi. Croazia (1991-1995), Bosnia (1992-1995) e Kosovo (1998-1999), hanno bagnato e segnato gli anni ’90 del sangue di tanti civili e soldati. Guerre civili per cui si stanno ancora giudicando leader per “crimini contro l’umanità”. Ecco allora le cifre del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) lasciano a bocca aperta. 

I casi di questi dispersi hanno ancora un impatto su circa 200 mila loro famigliari che ancora li stanno cercando, sperando almeno di dar loro sepoltura, ha affermato a Belgrado Paul-Henri Arni, capo della delegazione regionale del Cicr, alla vigilia della Giornata mondiale dei dispersi.

Per ricordare la gravità del problema, la Croce Rossa ha inaugurato a Belgrado una mostra e pubblicato un libro dal titolo ‘Cronache di vite scomparse’, che raccontano la storia di 15 persone dei Balcani cui famigliari risultano dispersi nelle guerre degli anni ’90.

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