Super-ingiunzioni: nel mirino un altro calciatore sposato

Pubblicato il 17 Maggio 2011 - 11:45 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – Un nuovo, ennesimo, caso di “corna vip” tacitate riaccende la polemica in Gran Bretagna sulle super-ingiunzioni con cui giudici inglesi hanno vietato ai mezzi di informazione di fare nomi di star e ricchi personaggi implicati in scandali sessuali.

Questa volta, al centro del gossip, ci sarebbe un calciatore della Premier League (la seria A inglese) che per ben due volte, una sei settimane prima del suo matrimonio e una pochi mesi dopo le nozze, sarebbe ricorso ai giudici per evitare che la fidanzata, poi moglie, scoprisse le sue scappatelle e che i suoi contratti con gli sponsor venissero stracciati.

La protagonista del secondo flirt sarebbe una modella molto attraente, scrive il Daily Mail, che però non può spingersi oltre nei dettagli proprio a causa degli ordini del tribunale, che ha vietato alla stampa di fare i nomi di tutti i personaggi coinvolti nella torbida storia di sesso.

Il dibattito sulle controverse super-ingiunzioni (che costerebbero circa 100 mila sterline l’una), intanto, si fa sempre più acceso: i detrattori sostengono che limitino pericolosamente la libertà di stampa, proteggano arbitrariamente i vip dalle conseguenze delle loro azioni e rendano la giustizia sempre meno uguale per tutti, dal momento che solo i più ricchi possono permettersele. I sostenitori, al contrario, a cominciare da Hugh Grant, le ritengono uno strumento necessario per la tutela della privacy delle celebrità, spesso insidiata dai paparazzi.

Negli ultimi sei anni, scrive il Daily Mail, le super-ingiunzioni ottenute dai vip sarebbero state oltre 80, di cui 18 solo quest’anno. Fra le oltre 40 star che ne avrebbero beneficiato, c’è anche un altro giocatore sposato della Premier League, accusato di aver avuto un affair con l’ex concorrente del Grande Fratello inglese Imogen Thomas. Senza contare, poi, sempre restando in tema di calciatori, David Beckham, Ashley Cole, John Terry e Steve McManaman, tutti approdati in tribunale per tacitare gossip imbarazzanti.

L’efficacia delle super-ingiunzioni, però, rischia di essere vanificata dal Web. Se la stampa britannica è stata “imbavagliata” dagli ordini dei giudici, infatti, gli utenti di Twitter sono rimasti liberissimi di diffondere nomi e dettagli sulle presunte storie di “corna vip” e sull’identità delle star che avrebbero chiesto e ottenuto le ingiunzioni.

L’account @InjunctionSuper, gestito da un fittizio Billy Jones e fonte dei principali leak, ha rivelato ad esempio il nome del famoso attore che sarebbe andato a letto con la escort Helen Wood, nonché quello del calciatore “beccato” con la gieffina inglese.

Dallo stesso account, inoltre, è partita l’accusa a Jeremy Clarkson (presentatore della serie “Top Gear”) di aver chiesto una super-ingiunzione per bloccare la pubblicazione di foto intime che lo ritraevano insieme a Jemima Khan (l’ereditiera milionaria figlia di James Goldsmith ed ex di Hugh Grant), poi smentita da entrambe le star.

In pochi giorni il profilo ha superato i 110 mila followers e le sue rivelazioni sono poi state rilanciate da singoli utenti anche su Facebook, diventando, di fatto, di dominio pubblico.

Le super-ingiunzioni non sembrano insomma essere servite a molto. Twitter, infatti, essendo un sito americano, non è soggetto alle leggi britanniche, e può inoltre sostenere di non essere responsabile del contenuto dei tweet pubblicati, dal momento che non è un editore, ma solo una piattaforma di micro-blogging.