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Coronavirus Europa, in Francia 20mila nuovi casi. Dalla Ue in arrivo regole per i viaggi

Coronavirus, la situazione dei contagi negli altri Paesi europei. Nuovo record in Francia (20.339 nuovi casa). La Merkel avverte: “Nuove restrizioni se la situazione non migliora”.

Nuovo record in Francia per i contagiati da coronavirus in un solo giorno.

Da ieri, 8 ottobre, sono stati 20.339, per la prima volta sopra la soglia dei 20.000.

Il numero dei decessi è stato di 62. Esplode anche il tasso di positività dei test, che arriva stasera al 10,4%.

Nel Regno Unito lieve calo

Nel Regno Unito si registrano 13.864 nuovi casi di coronavirus in 24 ore e 87 morti.

Numeri ancora molto preoccupanti, ma comunque in calo rispetto al picco di oltre 17.400 casi registrati ieri.

Ed è in leggero calo anche l’indice di contagio, tra 1,2 e l’1,5 rispetto all’1,3-1,6 della scorsa settimana. 

Merkel: “Nuove restrizioni se curva non si abbassa”

La Germania adotterà ulteriori misure restrittive nel caso la curva dei contagi da coronavirus non si stabilizzasse.

Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel all’indomani del record di contagi nel Paese da aprile, oltre 4.000.

Merkel, durante un confronto con i sindaci tedeschi, ha avvertito che il governo darà 10 giorni di tempo alle autorità locali delle aree più a rischio sul fronte Covid per contenere il crescente aumento dei contagi, altrimenti verranno stabilite ulteriori misure restrittive.

“Abbiamo tutti la sensazione che le grandi città, le aree urbane, siano ora il banco di prova in cui vedremo se possiamo tenere sotto controllo la pandemia in Germania come abbiamo fatto per mesi o se perdiamo il controllo”, ha detto ancora Merkel dopo il colloquio con i sindaci.

Viaggi, arriva il semaforo Ue per le aree a rischio

L’Europa cerca di mettere qualche punto fermo nella giungla delle regole sui viaggi ai tempi del Coronavirus, mentre l’Oms registra il record di 338mila nuove infezioni in un giorno a livello globale ed i Paesi dell’Unione corrono ai ripari di fronte all’impennata dei contagi.

Dopo vari tentativi, l’Ue ha dato il via libera a maggioranza qualificata – con 4 Paesi astenuti e 2 contrari – ad una raccomandazione per iniziare a fare un po’ di ordine nel caos che regna negli spostamenti all’interno del suo perimetro, dandosi criteri armonizzati per la definizione delle aree a rischio secondo un semaforo a quattro colori: verde, arancione, rosso e grigio, in base alla gravità.

A questo si accompagna la decisione di sviluppare un modulo comune digitale per localizzare i viaggiatori, spazzando via la selva di formulari che tanto disorienta chi si prepara a partire.

Resta invece irrisolto il nodo della durata delle quarantena, con i Paesi che continuano a procedere in ordine sparso: due settimane in Italia (per ora), sette giorni in in Francia, fino al risultato dei tamponi in Germania e così via.

D’altra parte le competenze su salute e frontiere sono degli Stati, sempre riluttanti a rinunciare alla propria sovranità. E anche in questo caso non sono mancate capitali che hanno puntato i piedi.

La raccomandazione al Consiglio ‘su un approccio coordinato alle restrizioni al libero movimento’, frutto di una mediazione della presidenza di turno tedesca, è infatti passata alla riunione degli ambasciatori dei 27 (Coreper) con il voto a favore di 21 Paesi: si sono astenuti Austria, Bulgaria, Cipro, Malta, mentre contrari sono stati Ungheria e Lussemburgo.

La proposta ora sarà adottata ufficialmente al Consiglio Affari generali del 13 ottobre. (fonte ANSA)

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