Coronavirus, nel Regno Unito tra 5.000 e 10.000 persone potrebbero essere già contagiate Coronavirus, nel Regno Unito tra 5.000 e 10.000 persone potrebbero essere già contagiate

Coronavirus, nel Regno Unito tra 5.000 e 10.000 persone potrebbero essere già contagiate

Coronavirus, nel Regno Unito tra 5.000 e 10.000 persone potrebbero essere già contagiate
Coronavirus, nel Regno Unito tra 5.000 e 10.000 persone potrebbero essere già contagiate (nella foto ANSA Boris Johnson)

LONDRA – Il numero reale di persone contagiate dal coronavirus nel Regno Unito, contando gli asintomatici, potrebbe essere già ora fra 5000 e 10.000. Lo ha detto oggi, 12 marzo, sir Patrick Vallance, consigliere scientifico del governo di Boris Johnson.

“Attualmente sembra che siamo 4 settimane dietro l’Italia e altri Paesi europei con 590 casi identificati e 20 persone in terapia intensiva”, ha detto Vallance, “ma in termini reali è molto più probabile che siano fra 5000 e 10.000 che è ancora un numero relativamente piccolo”. 

Boris Johnson inoltre ha annunciato l’auto isolamento per una settimana per chiunque abbia febbre alta e tosse nel Regno Unito da oggi, e per l’intera famiglia dai prossimi giorni.

Il premier ha escluso invece per ora la chiusura delle scuole, salvo specifiche raccomandazioni caso per caso, e limitandosi a raccomandare lo stop delle gite scolastiche per tutti, nell’ambito del passaggio dalla fase del contenimento a quella del rallentamento dell’emergenza coronavirus. Emergenza destinata a durare per “diversi mesi”, ha detto il premier.

Johnson ha spiegato che al momento l’obiettivo delle autorità britanniche è quello di cercare di allontanare l’ondata dei contagi verso il picco di almeno “due settimane”, per consentire al sistema sanitario di reggere all’impatto.

L’emergenza coronavirus è la peggiore crisi sanitaria “da generazioni”, una “pandemia” che continua a diffondersi “nel mondo e nel Regno Unito”, ha riconosciuto il primo ministro, insistendo tuttavia su un approccio graduale delle restrizioni e invocando a sostegno di questa linea “la raccomandazione scientifica” dei consiglieri medici del governo.

Raccomandazione che al momento non considera necessaria nel Paese una chiusura generalizzata di scuole e università, come invece deciso a partire da domani dalla vicina Irlanda. Johnson non ha inoltre evocato uno stop ai raduni di massa, annunciato viceversa nello stesso Regno dal governo locale della Scozia.

Il consigliere scientifico, sir Patrick Vallance, e il chief medical officer, Chris Whitty, l’hanno spalleggiato, confermando – data la situazione attuale britannica – la necessità di puntare per ora a prendere tempo e di cercare di “abbassare il previsto picco” di contagi. E rinviando più in là la possibile adozione di misure come quelle “italiane o di altri Paesi”. (fonte ANSA)

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