Coronavirus, volano i contagi in Svezia. Il premier ora fa mea culpa: “Non abbiamo fatto abbastanza”

ROMA – Volano i contagi in Svezia e ora il premier fa mea culpa: “Non abbiamo fatto abbastanza”.

Di fronte all’aumento di casi di contagi e di vittime il premier socialdemocratico Stefan Lofven si assume le sue responsabilità ma senza prendere per il momento nessuna decisione sull’inasprimento delle misure.

“Mi sembra ovvio – ha detto alla tv svedese SVt – che non abbiamo fatto abbastanza”.

E il primo ministro ammette di valutare la chiusura di ristoranti e locali che continuano ad essere, almeno nella capitale, pieni di gente. Una situazione, quella in Svezia, che continua ad essere del tutto surreale.

Tuttavia, si difende Lofven, “i consigli della sanità sono stati ampiamente seguiti dalla popolazione”. Ma la preoccupazione per i contagi e le vittime che aumentano, rispettivamente a 9.685 e 870 casi, c’è.

Soprattutto alla luce del fatto che la Svezia è il Paese con il numero più basso di posti in terapia intensiva.

Se la situazione dovesse aggravarsi il Karolinska Institute dell’università di Stoccolma avrebbe chiesto ai medici di fare delle scelte: gli anziani che hanno più di 80 anni non saranno considerati una priorità così come quelle di 70 anni “che hanno un problema a un organo” e i 60-70enni “sui quali si riscontra una patologia su più di due organi”. (Fonte: Ansa).

 

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