ATENE – Almeno otto miliardi di euro. A tanto ammonta la cifra perduta in 10 anni dalle casse dello Stato greco in pensioni fasulle oppure pagate a persone decedute e riscosse da parenti senza scrupoli. Poco più di un anno fa era emerso il dato che circa 60.000 pensionati ormai deceduti percepivano ancora la pensione, ma finalmente quello spreco enorme è stato quantificato, come ha reso noto oggi Rovertos Spyropoulos, direttore dell'Istituto per la Previdenza sociale ellenica (Ika) parlando alla tv privata Skai.
''Stiamo lavorando per cercare di ridurre questi sprechi'', ha detto Spyropoulos secondo cui, grazie ai recenti accertamenti condotti dall'ente, sono stati risparmiati circa 700 milioni di euro. Nel confermare che negli ultimi 10 anni l'Ika ha sborsato fra i sette e gli otto miliardi di euro in pensioni non dovute, Spyropoulos ha detto che ''chiederemo indietro tutto il denaro versato, sino all'ultimo euro''.
Anche in Grecia e' molto diffuso il fenomeno delle pensioni fasulle, soprattutto per quanto riguarda quelle di invalidita' e quelle del settore dell'agricoltura. Secondo il ministero del Lavoro, ancora nel 2010 sono state corrisposte 320.000 pensioni di questo genere (pari al 14% di tutte le pensioni pagate nel Paese).
Circa le prime, lo scorso agosto il ministero della Sanita' ha scoperto che il 2% dei 35.000 abitanti dell'isola di Zakynthos (circa 700 persone) – pur vedendoci perfettamente – risultano non vedenti dalla nascita e, in quanto tali, ricevono una regolare pensione di invalidità. Solo il totale delle pensioni truffate al governo dai falsi ciechi di Zakynthos ammonta a 6,4 milioni di euro all'anno.