Dachau, rubata targa “Arbeit macht frei” all’ingresso del lager

Dachau, rubata targa Arbeit macht frei all'ingresso del lager
Dachau, l’ingresso del lager

DACHAU (GERMANIA) – Rubata da ignoti la targa metallica con la sinistra iscrizione “Arbeit macht frei” all’ingresso dell’ex campo di sterminio di Dachau presso Monaco di Baviera.

Il furto probabilmente è avvenuto nella notte. Gli inquirenti lavorano su due ipotesi: o un blitz di neonazisti per impossessarsi di un oggetto da “venerare” nei loro deliri, oppure un furto su commissione.

Quasi cinque anni fa, nel dicembre 2010, fu rubata la targa con la stessa scritta di Auschwitz, la parte più vecchia della “fabbrica della morte” che il Terzo Reich costruì nel territorio occupato polacco. Ma già tre giorni dopo gli agenti speciali della Agencija Bezpieczenstwa Wewtrznego (Agenzia per la sicurezza interno, l’Aisi polacca) riuscirono a risolvere il caso. Arrestarono alcuni giovani neonazisti svedesi e due criminali comuni locali loro complici. Avevano tutti agito, a quanto pare, nella speranza di rivendere la targa a caro prezzo a qualche miliardario nostalgico svedese.

Immediate le reazioni di sdegno in tutta la Germania, ma soprattutto in Baviera, dove si trova Dachau, alla notizia del furto della scritta dal cancello dell’ex campo di concentramento. Il direttore della Fondazione bavarese dei memoriali dell’Olocausto, Karl Frellerm, ha parlato di un “atto vergognoso”. Per la direttrice del museo di Dachau, Gabrielle Hammermann, è una “profanazione”.

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