ROMA – ”Siamo tutti nel mirino. Fa paura, ma fa soprattutto pensare che le conseguenze possono essere enormi. Ogni persona che esprime le sue opinioni pubblicamente, giornalista, disegnatore, pittore, creativo in genere, può spaventarsi. E decidere di smettere di produrre le sue opere, esprimere i suoi pensieri. I media in genere sono già molto attenti riguardo all’Islam”.
Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, il danese Kurt Westergaard, il primo vignettista a scatenare, nel 2005, le reazioni del mondo musulmano. Westergaard si dice spaventato per l’autocensura, ”anche perchè un’autocensura riguardo all’Islam è già in atto da anni. Charlie Hebdo però è una rivista che non guarda in faccia a nessuno, attacca ogni tipo di autorità, cattolici, politici di ogni tipo, oltre agli islamici.
”In un mondo libero, serve anche questo. La satira è un segno fondamentale della democrazia”. Parlando di sè, ”sono molto ben protetto, ma ho abbandonato il mondo dei media. Era impossibile per chiunque portare il peso della mia presenza, del mio caso”, dice Westergaard. ”Lavoro nel campo delle illustrazioni, ho fatto dei bei disegni per le fiabe del nostro Andersen”.