Darren Osborne, dopo l’attacco alla moschea di Londra, ride e manda baci: “Ho fatto la mia parte”

Darren Osborne, dopo l'attacco alla moschea di Londra, ride e manda baci: "Ho fatto la mia parte"
Darren Osborne, dopo l’attacco alla moschea di Londra, ride e manda baci: “Ho fatto la mia parte”

ROMA – Darren Osborne, dopo l’attacco alla moschea di Londra, ride e manda baci: “Ho fatto la mia parte”. Darren Osborne, dopo l’attacco alla moschea di Londra, ride e manda baci: “Ho fatto la mia parte”. Aveva appena travolto con un furgone affittato per l’occasione decine di persone radunate davanti alla moschea di Finsbury a Londra (uno di loro morirà più tardi), era appena scampato alla folla pronta a linciarlo grazie alla protezione della Polizia e dell’intelligenza dell’imam del posto. Darren Osborne, il terrorista “bianco” di mezza età, l’uomo che odia i musulmani, scomposto, strattonato, preso sul luogo del delitto e circondato dalla folla inferocita mentre viene trascinato via, viene ripreso dalle telecamere mentre ricambia lo sguardo quasi fosse su una passerella, a una premiazione.

Sorride soddisfatto, manda baci con la mano libera dalla presa degli agenti, ammicca a un pubblico che forse è solo nella sua testa. “Ho fatto la mia parte”, dice: ha appena assassinato un uomo e ferito una decina di altri (qui il video del Guardian).

Darren Osborne, il terrorista bianco della porta accanto.  Un omone di un metro e 93, con 4 figli, un’ex moglie, due cani, una casetta anonima di mattoni come tante altre in Gran Bretagna. E un odio contro i musulmani covato in fondo al cuore chissà come e chissà perché. Quello di Darren Osborne é il profilo di un terrorista atipico, sempre che ce ne siano di tipici, soprattutto tra gli esemplari di un estremismo maturato in solitudine. Nato a Singapore nel 1969, 48 anni non ancora compiuti, l’unica traccia visibile di un legame col mondo islamico appare proprio in questo iniziale dato anagrafico.

Singapore. Poca cosa, però, nella vicenda biografica di un uomo cresciuto poi a Weston-super-Mare, sulla costa inglese, e trasferitosi in terra gallese in età adulta. Luoghi periferici, dove la presenza di musulmani non manca, come ormai ovunque in Gran Bretagna, e tuttavia non pare certo incombente. Stando ai media, risulta fosse separato da qualche tempo e divorziato da sei mesi. Ma i figli li vedeva regolarmente, senza apparenti tensioni familiari. E dava la sensazione di “un padre premuroso”.

Per età ed estrazione un paragone potrebbe essere tracciato con Tommy Mair, il delirante quanto introverso e nascosto estremista di destra che un anno fa, nello Yorkshire, Inghilterra del profondo nord, uccise con atroce ferocia Jo Cox, deputata laburista paladina dei rifugiati e nemica della Brexit. Senonché Mair aveva accumulato, fra libri e contatti online, legami evidenti con i deliri di gruppi marginali della galassia del suprematismo bianco più razzista. Mentre su Osborne, almeno per il momento, non é emerso granché. C’é chi ne racconta come d’un uomo capace di “intimidire”, più che altro per i suoi silenzi e soprattutto per il fisico da rugbista.

Un ex compagno di gioventù, citato dal Wales Online, lo ricorda con distaccata simpatia negli anni degli studi di matematica e informatica alla Broadoak Mathematics and Computing College. Altri conoscenti, fra i primi a individuarlo nelle sconvolgenti foto dell’arresto nonostante il volto tumefatto, dicono appena qualcosa in più. David Ashford 52 anni, si mostra stupefatto. Una vicina, Pauline Tibbs, evoca “un terribile shock”, anche se la sua conoscenza si limitava alla fine a qualche incontro in strada: “Parlava poco”.

Vicino alla sua casa di Glyn Rhosyn, periferia residenziale di Cardiff, presidiata oggi da una pattuglia di polizia, vive anche una coppia musulmana. Lui, 40 anni, non vuol dire il suo nome, ma commenta: “Io sono musulmano, la mia compagna pure, e non abbiamo mai sospettato nulla. Ci sembrava un tipo normale. L’altro ieri l’ho sentito cantare dalla cucina con i suoi figli”. Il giorno dopo quel papà canterino ha percorso qualche centinaio di chilometri, col suo furgone preso a nolo in Galles, e si é spostato a Londra. Dove, lungo uno stradone di Finsbury Park, ha mostrato il volto allucinato del killer.

https://www.youtube.com/watch?v=yhBB9QVTHJE

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