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Donna schizofrenica ritrovata morta dopo 4 anni in Inghilterra, mummificata, aveva scritto: Ho bisogno di aiuto

Una donna è stata trovata morta in casa 4 anni dopo il decesso. Accanto al corpo mummificato un biglietto: “Ho bisogno di aiuto”.

È accaduto in Inghilterra. Laura Winham, 38 anni, era schizofrenica: è stata ritrovata nella sua casa in uno stato mummificato quasi scheletrico. La donna poco prima di morire aveva scritto sulla sua agenda di aver bisogno di aiuto.

Purtroppo, però, nessuno di coloro che avrebbero dovuto controllare il suo stato di salute, come i servizi sociali, l’avevano seguita. Anzi, dopo qualche tentativo di contattarla avevano desistito dimenticandosi completamente di lei.

Dai controlli postumi risulta che le bollette del gas e dell’elettricità di Laura hanno continuato a essere pagate automaticamente anche dopo la sua morte con i sussidi che le erano accreditati per l’alloggio. Anche il controllo annuale della sicurezza del gas risulta registrato.

Dopo un silenzio prolungato e i tentativi inutili di contattarla, la sua famiglia, nel maggio 2021, chiese alla polizia di entrare nell’appartamento di Woking, nel Surrey. Anche perché, attraverso la cassetta delle lettere, al fratello di Laura, Roy, sembrava di aver intravisto un piede.

All’ingresso delle forze dell’ordine, la macabra scoperta: è stata aperta un’indagine per verificare perché la donna sia stata abbandonata a sé stessa.

Laura era stata seguita da professionisti su sua stessa richiesta perché soffriva di frequenti allucinazioni e dichiarava di sentire voci nella testa che la destabilizzavano e la facevano soffrire molto. Sin dall’adolescenza aveva dovuto lottare per la sua salute mentale.

Come hanno dichiarato i parenti al Mail Online, la donna era afflitta anche dalla sindrome di Goldenhar, una rara malattia congenita che si manifesta attraverso diverse malformazioni corporali tra cui quelle all’orecchio, all’occhio e alla colonna vertebrale.

Per tutte queste patologie era stata presa in carico dai servizi sociali ma chiaramente non ha funzionato molto.

Nel 2016 il Dipartimento del lavoro e delle pensioni aveva sospeso il suo assegno di sussistenza per disabili quando Laura non aveva mai risposto alle lettere di verifica.

Gli assistenti sociali affermano di aver cercato di contattarla nonostante fossero a conoscenza che il telefono della donna non funzionasse e, non riuscendoci, hanno deciso di chiudere il caso senza mai ricercare un contatto vero con una donna chiaramente ammalata e vulnerabile.

L’indagine delle autorità ha stabilito che probabilmente la morte risale al 2017. La sua identità è stata confermata attraverso le impronte dentali.

La sorella ha dichiarato che i segnali d’allarme erano tanti ma che l’assistenza sociale, i padroni di casa, tutti, hanno preferito voltarsi dall’altra parte determinando così la fine tragica di Laura, abbandonata a sé stessa ed impossibilitata a chiedere aiuto.

 

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