Associazione difesa bimbi contro Facebook: "Li espone a violenza e bullismo" Associazione difesa bimbi contro Facebook: "Li espone a violenza e bullismo"

Associazione difesa bimbi contro Facebook: “Li espone a violenza e bullismo”

Associazione difesa bimbi contro Facebook: "Li espone a violenza e bullismo"
Associazione difesa bimbi contro Facebook: “Li espone a violenza e bullismo”

LONDRA – Facebook sarebbe responsabile di esporre i bambini alla violenza e al bullismo. A sostenerlo è uno studio della National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC), associazione britannica che si occupa della difesa dei diritti dei bambini. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. Secondo la NSPCC ci sono 14 siti, app e giochi in cui è più probabile che i bambini vedano contenuti inappropriati e Facebook, il social network più grande del mondo, è tra i primi tre siti peggiori, insieme a YouTube e al videogame Grand Theft Auto: San Andreas.

I ricercatori hanno scoperto che il 58% dei bambini che utilizzano il social network è stato esposto a bullismo, il 37% agli alcolici e alle droghe, il 36% a contenuti sessuali, il 36% al suicidio e il 55% alla violenza. Il report pubblicato dal Daily Telegraph, ha rilevato che su YouTube il 40% dei bambini dichiara di aver visto materiale violento e il 37% ha subito attacchi informatici; circa un terzo ha riferito di aver visto contenuti autolesionisti o suicidi.

Per condurre lo studio, la NSPCC ha intervistato 2.000 bambini e 2.000 genitori. Una ragazza di 15 anni ha detto ai ricercatori: “Puoi vedere qualsiasi cosa, i bambini possono guardare facilmente video di sesso, di molestie orribili”. Riguardo il videogame Grand Theft Auto, un quindicenne ha dichiarato: “Non va bene per i bambini, è troppo violento” e in effetti vince chi uccide, ruba, compie un attacco terroristico. Un genitore di due adolescenti ha aggiunto: “Mio figlio trova immagini di sesso con facilità, anche se sul pc c’è il controllo genitori. Su YouTube ha trovato video porno completi”.

Andy Burrows, che ha guidato le campagne sulla sicurezza e le indagini dell’NSPCC, ha dichiarato al Daily Telegraph:”Per quanto riguarda la protezione dei minori, negli ultimi dieci anni i social media hanno fatto il loro comodo. Non c’è stato un obbligo legale”. “È tempo di regolamentare visto che le società hanno dimostrato di non essere disposte a compiere i passi necessari affinché i siti siano sicuri per i bambini”. Abbie Gilligan, dell’NSPCC, ha dichiarato al Daily Telegraph che il materiale a cui hanno accesso è “abbastanza preoccupante”.

Facebook in una dichiarazione ha sostenuto di aver raddoppiato il team di sicurezza, al momento ci sono 20.000 persone.
“E’ una situazione in evoluzione che richiede di essere vigili,  collaborare con l’industria e il governo per sviluppare nuove soluzioni, compresa l’intelligenza artificiale”.

Snapchat ha dichiarato di aver bandito gli account che promuovevano abusi, nudità, minacce e altri contenuti inappropriati e il team di sicurezza online ha lavorato 24 ore su 24 per rispondere a segnalazioni e preoccupazioni.

Twitter ha detto di avere tolleranza zero sullo sfruttamento dei minori e aver messo in atto più di 30 modifiche alla safety policy e regolarmente bloccato gli account.
Un portavoce di Roblox, una piattaforma di giochi online, ha dichiarato: “Ci impegniamo a garantire che tutti i contenuti e le attività siano in linea con le nostre norme di condotta”.

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