Fatou Cham, da cassiera della Tesco (supermercati inglesi) a testimonial. Ora una clandestina.

Fatou Cham, da modella a clandestina
Fatou Cham, da modella a clandestina

Fatou Cham, la ex cassiera di supermercato nata in Gambia e diventata testimonial della catena di grandi magazzini Tesco, rischia di essere espulsa. Agli uffici dell’immigrazione brutannica risulta infatti come clandestina.

Fatou Cham, 32 anni, madre di tre figli, vive da diversi anni a Londra e da otto lavorava in un Tesco come cassiera. L’ufficio personale l’aveva scelta, tra centinaia di colleghe, come nuovo volto di una sua campagna pubblicitaria autunnale. La cassiera, diventata all’improvviso modella, avrebbe dovuto promuovere, per tutta la stagione, i capi d’abbigliamento della linea «Florence & Fred».

Pochi giorni dopo essere apparsa su parecchi giornali la ragazza è stata arrestata: i funzionari dell’immigrazione, probabilmente grazie a una soffiata, hanno scoperto che non era in regola con i documenti.

Fatou Cham era arrivata in Inghilterra nel 1998 per seguire dei corsi alla «London Metropolitan University». Il suo visto da studente è scaduto nel 2001 e sebbene nel corso degli ultimi otto anni abbia più volte presentato una richiesta per prolungare la sua permanenza in Inghilterra, il permesso non le è mai stato concesso. La ragazza è stata assunta da Tesco nel 2002: al tempo per lavorare in Inghilterra bastava avere un numero d’assicurazione nazionale.

Nel 2004 la legge è cambiata e oggi gli extracomunitari che vogliono vivere in Inghilterra hanno bisogno del visto di lavoro. Lo scorso gennaio la Fatou ha presentato l’ennesima richiesta, ma il ministero degli Interni l’ha di nuovo rifiutata. 

Fatou Cham  è stata interrogata per oltre due ore dalla polizia e ha tentato di difendere la sua condotta. Al Daily Mirror ha dichiarato: «Gli ultimi giorni sono stati davvero stressanti. Sono venuta in Inghilterra per avere una vita migliore e non voglio ingannare nessuno. Voglio solo restare in questo paese con la mia famiglia ed essere felice».

Poi ha raccontato come è stato triste passare dal sogno di essere una modella all’incubo della prigione: «Ero così felice di essere diventata il volto di Tesco e non vedevo l’ora di vedere quali opportunità mi avrebbero offerto. Ora invece è diventato tutto orribile». Il suo avvocato afferma che i vari tentativi di ottenere un permesso di lavoro sono la prova che la sua cliente non volesse vivere in clandestinità e poi taglia corto: «Sono certo che il suo caso è arrivato all’attenzione della polizia dopo la campagna per Tesco».

L’azienda da parte sua ha subito collaborato con la polizia e in un certo senso ha scaricato la trentaduenne: «Non appena siamo stati informati di questo problema, abbiamo cooperato pienamente con l’inchiesta» ha dichiarato un portavoce dell’azienda. «Siamo soddisfatti di aver seguito le procedure correttamente».

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