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Francia, il capo della polizia agli agenti: “Occhio a Facebook”

di Lorenzo Briotti |19 Novembre 2010 21:02

Non siate troppo disinvolti nell’utilizzare Facebook, il celebre social network che ha conquistato il mondo: questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato dal capo della polizia francese, Frederic Pechenard, in una nota interna inviata a tutti gli agenti di Francia, secondo quanto si legge sul sito internet del quotidiano Le Figaro.

Nella missiva, Pechenard osserva che ”numerosi poliziotti” sono iscritti al social network. In particolare, secondo le statistiche di Facebook, tra gli utenti francesi sono circa un migliaio a dichiarare di appartenere alla polizia o alla gendarmeria. E alcuni di essi risultano essere troppo chiacchieroni, magari rivelando alcuni ”dettagli della loro vita personale o professionale”, ammonisce il capo della polizia, ricordando a tutti gli agenti che ogni violazione delle regole della deontologia puo’ comportare conseguenze ”penali e disciplinari”.

Le informazioni pubblicate su Facebook, prosegue, possono infatti ”esporre gli interessati ad eventuali azioni criminali” o ”pregiudicare” la loro ”reputazione” e quella della polizia in generale. L’anno scorso, un agente che non aveva espresso su Facebook la sua passione per le botte, dicendosi apertamente di ”estrema destra”, è stato sospeso per un mese dalla polizia. Ma anche all’estero le forze dell’ordine si confrontano agli stessi problemi. Il capo della polizia londinese, già nel 2008, si scagliò duramente contro gli agenti che pubblicavano foto di incidenti automobilistici sui social network, commentandoli in modo divertito.

Mentre in Belgio sono state chieste spiegazioni a un poliziotto che pubblicava sul web le foto dei suoi interrogatori. Per l’aeronautica militare Usa, un ”uso imprudente” dei social network puo’ avere ”conseguenze devastanti sulla sicurezza delle operazioni e sulla vita privata”.

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