ROMA – La polizia francese che ferma un pullman pieno di ragazzini in gita scolastica e arresta una di loro, Leonarda, di 15 anni. Il primo pensiero potrebbe essere che si tratti di una piccola delinquente. Ma si dà il caso che Leonarda sia rom e viva nella Francia di Manuel Valls, ministro degli Interni che ha lanciato una battaglia contro i 15mila rom di Francia.
Leonarda è colpevole di risiedere illegalmente nel Paese. Per questo lei, i suoi cinque fratelli e la loro madre sono stati espulsi e sono stati rimpatriati in Kosovo. Il padre era già stato rispedito a Pristina.
Poco importa che la famiglia Dibrani vivesse da cinque anni in Francia, in un centro per richiedenti asilo a Levier (Doubs). O che i figli frequentassero le scuole francesi e parlassero quella lingua. O che la situazione della famiglia fosse sul punto di essere regolarizzata, a dicembre.
Leonarda era solo un numero nella crociata di Valls contro i rom che ha già portato, secondo le stime di alcune associazioni, all’espulsione di 5mila di loro negli ultimi tre mesi.
A settembre le parole del ministro avevano attirato l’attenzione dell’Unione Europea che aveva minacciato sanzioni. Ma Valls è andato dritto per la sua strada. Anche questa volta. La polizia ha fatto fermare il pullman e ha arrestato la ragazzina, di fronte ai suoi compagni di classe.
Di fronte alle critiche arrivate dalla sua stessa gauche Valls non si è piegato: “Tutti mantengano il sangue freddo e nessuno dubiti neppure per un attimo che le regole del diritto vengono applicate dai miei servizi con intelligenza, discernimento e umanità”. Intanto, però, il premier Jean-Marc Ayrault lo ha costretto ad aprire un’inchiesta amministrativa. Ma quello di Leonarda potrebbe finire per essere il colpo di grazia ad un Ps in caduta libera nei sondaggi.
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