Francia: salva migrante incinta al confine, guida alpina rischia 5 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2018 - 09:04 OLTRE 6 MESI FA
Volntario francese salva migrante incinta, rischia 5 anni

Francia: salva migrante incinta al confine, guida alpina rischia 5 anni

ROMA – Una guida alpina francese è finito sotto inchiesta e rischia 5 anni di prigione per aver soccorso una donna migrante incinta all’ottavo mese e averla portata a valle.

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La politica dei respingimenti francese sembra non ammettere deroghe, nemmeno umanitarie: il soccorritore si è reso complice del reato di traffico di esseri umani.

La procura di Briancon ha aperto un procedimento a suo carico, anche perché Benoit Duclos, questo il suo nome, fa parte di un gruppo di volontari, Refuge solidaiere, attivo nella zona di montagna a cavallo del Piemonte e della Savoia.

La donna, nigeriana, stava cercando di attraversare il confine alpino insieme alla sua famiglia (un uomo e due bambini di due e tre anni) per aggirare il blocco di Ventimiglia: un difficile e pericoloso passaggio attraverso le Alpi, durante l’inverno una vera odissea. La donna è stata soccorsa su passo del Monginevro: poche ore dopo ha dato alla luce un bambino, circostanza che testimonia come la guida abbia davvero salvato la vita alla donna e al piccolo.

Il fatto è avvenuto la settimana scorsa, su quei monti sono circa 20/30 i clandestini intercettati ogni giorno: si avventurano su quei picchi sfidando neve e ghiaccio, freddo e vento.

Le guide hanno subito prestato soccorso e sono riusciti a condurre tutto il gruppo fino al loro fuoristrada per condurre la famigliola a valle. Dovevano raggiungere l’ospedale più vicino ma alle porte di Briançon, secondo quanto riportato dai media francesi, una pattuglia della Gendarmerie ha bloccato l’auto guidata da Duclois contestandogli il fatto che aveva a bordo dei clandestini privi di documenti. Proprio in quegli istanti, per di più, la donna ha cominciato ad avvertire le doglie del parto e la guida ha supplicato che venisse consentito di raggiungere l’ospedale al più presto. (Claudio Del Frate, Corriere della Sera)